MANTOVA Verrà inaugurata domani alle ore 18 alla Casa del Mantegna di Mantova la mostra “Nerone. Orlando Furioso, la follia del vivere e la magia del dipingere” del pittore e scultore Nerone, all’anagrafe Sergio Terzi. Con l’artista interverranno i curatori Vittorio Sgarbi e Renzo Margonari.
La rassegna, che rimarrà aperta fino al 10 maggio 2020, è organizzata da Augusto Agosta Tota, presidente della Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma promotrice dell’evento con Provincia di Mantova. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Mantova.
Il nucleo di 50 dipinti ad olio esposti, ispirati ai 46 canti del poema ariostesco, oltre ai ritratti di Ariosto, Orlando, Angelica e ad un autoritratto di Nerone, non costituiscono un’illustrazione ma una reinvenzione, una riscrittura, una oggettivazione degli echi che ha prodotto in uno spirito “selvaggio” come quello di Nerone un’opera letteraria che è terra di libertà creatrice. Ecco perchè il nostro artista ne è rimasto affascinato.
Nerone è Nerone, un punto d’arrivo di un processo esistenziale, anche doloroso, in cui ha conseguito una forza di volontà mentale e spirituale che non trova eguali fra quanti hanno praticato un’arte simile alla sua.
Rientra in questo insolito percorso la vasta serie sull‘Orlando furioso che qui si presenta, stabilendo un inedito contatto fra due forme di arte popolare: quella del poema cavalleresco, con i suoi eroi che sono gli stessi del teatro dei pupi, e quella della pittura che discende da Ligabue, che come è anche nel caso di Nerone, capace di accendere la fantasia delle anime semplici, oltre il linguaggio stesso della pittura, con una ispirazione pura e infantile, come l’immaginario di un libro di scuola o della trascrizione del racconto ispiratore nella lingua dei bambini. Il mondo è quello magico popolato da uomini primitivi.
Semplice e selvaggio, molto didascalico, esaltante per le fantasie ingenue, l’Orlando non è più di Ariosto ma di Nerone, entrambi di origine reggiana, entrambi figli del Po: lì si muovono Angelica, Ruggero, Brandimarte, Rinaldo, Astolfo, l’ippogrifo (una gallinaccia), Rodomonte, Medoro, Zerbino, e altri eroi di un racconto senza fine. Dalla fuga di Angelica a Ruggero, Bradamante e Marfisa che uccidono Marganorre che per vendetta incrudeliva contro tutte le donne. Ruggero torna al campo di Agramante, le due donne a quello del re Carlo; a Bradamante, che si crede abbandonata da Ruggero, e si dispera. Poi si mette in viaggio alla volta di Parigi e strada facendo viene ospitata nella rocca di Tristano. E così via, Neronizzando Ariosto.
Nerone è pittore, scultore, scrittore, poeta e musicista di straordinaria originalità, non ammette alcun confronto se non di semplici apparenze: e non si esaurisce col tempo, anzi trova nuovi spunti e tematiche da esplorare.
Egli è entrato a pieno merito nel panorama dei più grandi artisti contemporanei, dopo tanti successi riscossi in Italia e all’estero: Washington (Children Museum), Milano (Galleria Pace), New York, dove ha esposto in diverse occasioni e ha ricevuto al Metropolitan Museum of Art, già nel 1996, dalle mani del Governatore G.E. Pataky, il “Premio all’insigne carriera artistica”.
ORARI di apertura:
Dalle 10 alle 19,30, tranne lunedì se non festivo. (La cassa chiude un’ora prima).
INGRESSO :
biglietto intero 8,00 €; ridotto 6,00 € da 6 a 10 anni, over 65 e gruppi di almeno 10 persone; ridotto 3,00 € per scolaresche. Gratuito bambini fino a 5 anni.
INFO
Casa del Mantegna Tel. 0376 360.506 – www.casadelmantegna.it
Info Point Tel. 0376 432.432 – www.turismo.mantova.it
Fondazione Archivio Antonio Ligabue Parma Tel. 0521 242.703 – www.fondazionearchivioligabue.it
Mostra promossa da Provincia di Mantova e Casa del Mantegna
A cura di Vittorio Sgarbi e Renzo Margonari
Organizzazione di Augusto Agosta Tota,
presidente Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma