Tra affreschi e memoria Palazzo Bonatti torna a raccontare la sua storia

MANTOVA – Un gioiello architettonico della Mantova antica torna a raccontare la propria storia. Palazzo Bonatti, sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese, ha aperto oggi le porte al pubblico per una giornata dedicata alla riscoperta del suo patrimonio artistico e alla presentazione del volume “Palazzo Bonatti a Mantova. Da dimora di famiglia a sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese” che ne ripercorre le vicende plurisecolari.

Il libro, firmato da Lisa Valli, Giulio Girondi e Nicolò Arioli, racconta con rigore storico e sensibilità artistica le vicende plurisecolari del palazzo edificio dalle origini trecentesche che visse il suo massimo splendore nel Rinascimento.
Tra affreschi, marmi e stucchi riemersi durante i lavori di recupero, la narrazione intreccia le epoche e le famiglie che lo abitarono — Bonatti, Costanzi, Grossi, Striggi, Porta — fino al passaggio da palazzo patrizio a residenza borghese. L’edificio conobbe anche momenti di crisi, alle soglie del Novecento, quando la facciata fu spogliata dei suoi elementi decorativi.
Il presidente del Consorzio Aldo Bignotti ha definito il palazzo “una gemma architettonica restituita alla città nello splendore della sua storia secolare”, mentre il direttore Paolo Magri ha ricordato che “oggi Palazzo Bonatti non è solo memoria del passato, ma luogo vivo, dove si lavora ogni giorno per la sicurezza idraulica e ambientale del territorio”.
Un video proiettato durante l’incontro ha raccontato anche le attività del Consorzio di bonifica Garda Chiese, che gestisce oltre 75mila ettari in 33 Comuni, garantendo equilibrio tra attività umane e ambiente, prevenendo alluvioni e producendo energia pulita.
“La restituzione di Palazzo Bonatti alla città ci fa riflettere sul nostro passato, ma anche sul futuro: qui si lavora per la tutela dell’acqua, risorsa fondamentale per l’economia agricola, industriale e per la biodiversità, soprattutto di fronte alle sfide del cambiamento climatico” ha sottolineato l’assessore all’ambiente e alla rigenerazione urbana del Comune di Mantova Andrea Murari durante l’incontro moderato dal giornalista Stefano Lorelli. 

In sala erano presenti pure la deputata Antonella Forattini e il consigliere regionale Marco Carra, mentre in video sono giunti i complimenti dell’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi per “il recupero di uno degli edifici più prestigiosi di Mantova”.
Gli autori del volume hanno illustrato le varie sezioni dell’opera: Lisa Valli ha curato la parte storica, Giulio Girondi l’analisi delle testimonianze artistiche, mentre Nicolò Arioli ha restituito con le sue fotografie il fascino rinnovato del palazzo, tra luce, materia e memoria. Particolare attenzione è stata riservata anche alla recuperata epigrafe in facciata, voluta oltre cinque secoli fa dai fratelli Antonio e Francesco Bonatti, che recita “pro decore patriae aeternae” – “per il decoro eterno della patria” – un motto che oggi torna a essere simbolo di identità e continuità civica.
A concludere gli interventi, Massimo Gargano, direttore generale ANBI, e Carlo Bottani, presidente della Provincia di Mantova, che hanno sottolineato il valore di un recupero capace di coniugare arte, storia e futuro.

Elisabetta Romano