CASALROMANO – Emozionante, super, meravigliosi, fantastici. Questi i commenti che ieri sera accompagnavano l’uscita degli oltre duemila fan che hanno assistito a Casalromano al Raduno Nazionale dei Nomadi e che oggi si stanno ripetendo sui social. Lo aspettavano da tre anni, a causa del silenzio calato nei due anni di pandemia. In tanti hanno iniziato ad arrivare già dal primo pomeriggio, sfidando il caldo, ma non importa, questo e ben altro per tornare a vedere dal vivo i loro beniamini, quella band che da quasi 60 anni (taglierà il traguardo l’anno prossimo) continua a far sognare intere generazioni. E poi così c’è stato il tempo per farsi firmare un autografo e farsi immortalare tra foto e selfie.
Sono arrivati da tutta Italia a Casalromano e ciò a conferma di un evento che ha un significato tutto particolare e che va oltre a quello di un concerto. I Nomadi sono infatti in tour lungo la Penisola ma a Casalromano si sono viste persone arrivare anche da luoghi vicini a quelli delle tappe del tour perché qui c’è un qualcosa in più, si respira qualcosa di diverso, qui si può davvero vivere e condividere la musica del gruppo di Novellara e il suo messaggio di solidarietà, di denuncia e di impegno sociale.
Ed eccola la sera la band al completo sul palco capitanata dal mitico ed inarrestabile Beppe Carletti, con Daniele Campani alla batteria, Cico Falzone alle chitarre, Massimo Vecchi al basso, Sergio Reggioli al violino e il bravissimo cantante Yuri Cilloni, entrato nei gruppo nel 2017, che continua a riscuotere consensi sempre più convinti. Ieri sera è stato un crescendo di emozioni, e del resto i successi dei Nomadi rappresentano quasi sessant’anni di emozioni musicali, da Io Vagabondo a Pugni di Sabbia, Io Voglio Vivere, Gli Aironi Neri, Dove si va, Ho difeso il mio amore e i tanti altri brani entrati di diritto nella storia della musica italiana.
L’edizione di quest’anno del Raduno di Casalromano era dedicata ad Augusto Daolio e Dante Pergreffi a trent’anni dalla loro scomparsa. “Musica che unisce e non dimentica” si leggeva infatti sulla locandina dell’evento come si leggeva “contro i fucili, carri armati e bombe”, un chiaro messaggio rispetto a quanto sta accadendo in questi mesi in Ucraina e a tutte le guerre che continuano a essere combattute nel mondo.
Una grande serata dunque, un grande raduno organizzato come sempre dall’instancabile Riccardo Angolini, che dal 1988 è l’anima di questo evento, da quella prima edizione che vedeva ancora al microfono l’indimenticato Augusto Daolio che ieri sera è stato ricordato anche da tre artisti d’eccezione: Giorgio Panariello, Zucchero e Luciano Ligabue. I loro video trasmessi a inizio concerto, con l’omaggio ad Augusto, sono stati una sorpresa anche per la band e Beppe Carletti non è riuscito a trattenere le lacrime. E proprio come ha detto Zucchero: “trent’anni senza Augusto. Tanto, troppo tempo, ci manca e ci mancherà sempre”.