PALERMO (ITALPRESS) – Un confronto sulla medicina del futuro: a Palazzo dei Normanni, a Palermo, arriva il Simposio scientifico internazionale Engineering Biology for Next-Gen Medicine, l’appuntamento che mette insieme esperti e istituzioni del territorio per tracciare insieme una strada in termini di ricerca.
La kermesse, in programma fino a domani, è stata preceduta dalla tavola rotonda “Biologia su misura. Quando la scienza progetta la salute”, organizzata dalla Fondazione Ri.Med: al centro gli strumenti attraverso cui l’ingegneria biologica può trasformare la medicina. Presenti tra gli altri il presidente di Ri.Med Paolo Aquilanti, il direttore scientifico Giulio Superti-Furga e la docente di Patologia generale presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli Lucia Altucci, che ricopre anche un ruolo all’interno del comitato tecnico-scientifico della Fondazione.
“L’ingegneria biologica ci consente oggi di progettare sistemi cellulari capaci di comportamenti del tutto nuovi, ampliando i confini del possibile”, spiega Superti-Furga.
Scienza, etica e innovazione si uniscono in un tentativo di trasformare i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura: proprio in questo consiste la biologia su misura.
“Abbiamo scelto di affiancare al simposio scientifico una tavola rotonda a carattere divulgativo perchè crediamo che il progresso biomedico non rappresenti solo un traguardo scientifico, bensì un interesse comune che nasce dal dialogo tra ricerca, istituzioni e cittadini”, ha sottolineato Aquilanti.
L’evento, aggiunge, si inserisce in un novero di azioni che vede (e vedrà) una presenza sempre più importante di Ri.Med sul territorio: “La Fondazione ha ormai vent’anni di esperienza e per Palermo è già una realtà non solo attiva, ma anche riconoscibile: occupa circa cento ricercatori e i nostri laboratori sono disseminati in tutta la città tra Università, Ismett e Cnr. Da qui a un anno confidiamo di avere la disponibilità del nostro centro di ricerca, già da tempo in costruzione a Carini: i lavori termineranno tra poco meno di un anno, potremo inaugurare il centro e avviare lì le attività dei nostri laboratori, ovviamente aumentando il numero di ricercatori laboratori attrezzature disponibili e campi di ricerca. Questo per noi è un fattore di impulso per il territorio dal punto di vista non solo della ricerca ma anche dell’impatto economico, sociale e produttivo: un partner fondamentale è l’Ismett, che si trasferirà nello stesso sito di Carini in un nuovo edificio che prenderà il nome di Ismett 2 e arriverà dopo la conclusione dei lavori del nostro centro di ricerca”.
Infine, spiega Aquilanti, “sarà possibile offrire un’occupazione a molti giovani siciliani, che non dovranno più trasferirsi all’estero perchè, come già avvenuto in questi anni, troveranno qui un’opportunità di impiego corrispondente alle loro aspettative e alla loro altissima qualificazione professionale”.
Superti-Furga si sofferma sugli importanti sviluppi tecnico-scientifici che di recente hanno “investito” l’ambito medico: “La domanda fondamentale è come possiamo usare queste nuove visioni, cioè come tradurre questa bioingegneria avanzata per la medicina. Siamo solo all’inizio: il Simposio sarà concentrato sullo sviluppo di idee e ipotesi sulle applicazioni mediche. Sarà molto interessante capire come fertilizzare i vari gruppi di idee, per capire come far avanzare ancora più velocemente le competenze tecniche: siamo convinti che la medicina fra dieci anni sarà rivoluzionata dalle tecnologie sia nel campo tumorale che nelle malattie metaboliche e in quelle del sistema nervoso centrale; siamo tutti molto contenti di questi sviluppi”.
Altucci focalizza l’attenzione sull’importanza delle strutture One-Health: “Laddove ci sono interdipendenze e rapporti tra uomo e ambiente, ogni parte dipende dall’altra e la biologia su misura serve proprio a definire ruoli e soluzioni. L’approccio One-Health considera tutti gli aspetti della salute del nostro pianeta come interdipendenti: quello umano, quello animale, quello vegetale e quello ambientale in senso lato devono essere integrati. I primi risultati riguardano la creazione di biosensori, importanti per le valutazioni sulla salute umana, o determinati aspetti legati alla diagnosi o terapie-bersaglio: da questo punto di vista la salute è una, con dipendenze e impatti che si collegano tra loro”.
La kermesse, in programma fino a domani, è stata preceduta dalla tavola rotonda “Biologia su misura. Quando la scienza progetta la salute”, organizzata dalla Fondazione Ri.Med: al centro gli strumenti attraverso cui l’ingegneria biologica può trasformare la medicina. Presenti tra gli altri il presidente di Ri.Med Paolo Aquilanti, il direttore scientifico Giulio Superti-Furga e la docente di Patologia generale presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli Lucia Altucci, che ricopre anche un ruolo all’interno del comitato tecnico-scientifico della Fondazione.
“L’ingegneria biologica ci consente oggi di progettare sistemi cellulari capaci di comportamenti del tutto nuovi, ampliando i confini del possibile”, spiega Superti-Furga.
Scienza, etica e innovazione si uniscono in un tentativo di trasformare i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura: proprio in questo consiste la biologia su misura.
“Abbiamo scelto di affiancare al simposio scientifico una tavola rotonda a carattere divulgativo perchè crediamo che il progresso biomedico non rappresenti solo un traguardo scientifico, bensì un interesse comune che nasce dal dialogo tra ricerca, istituzioni e cittadini”, ha sottolineato Aquilanti.
L’evento, aggiunge, si inserisce in un novero di azioni che vede (e vedrà) una presenza sempre più importante di Ri.Med sul territorio: “La Fondazione ha ormai vent’anni di esperienza e per Palermo è già una realtà non solo attiva, ma anche riconoscibile: occupa circa cento ricercatori e i nostri laboratori sono disseminati in tutta la città tra Università, Ismett e Cnr. Da qui a un anno confidiamo di avere la disponibilità del nostro centro di ricerca, già da tempo in costruzione a Carini: i lavori termineranno tra poco meno di un anno, potremo inaugurare il centro e avviare lì le attività dei nostri laboratori, ovviamente aumentando il numero di ricercatori laboratori attrezzature disponibili e campi di ricerca. Questo per noi è un fattore di impulso per il territorio dal punto di vista non solo della ricerca ma anche dell’impatto economico, sociale e produttivo: un partner fondamentale è l’Ismett, che si trasferirà nello stesso sito di Carini in un nuovo edificio che prenderà il nome di Ismett 2 e arriverà dopo la conclusione dei lavori del nostro centro di ricerca”.
Infine, spiega Aquilanti, “sarà possibile offrire un’occupazione a molti giovani siciliani, che non dovranno più trasferirsi all’estero perchè, come già avvenuto in questi anni, troveranno qui un’opportunità di impiego corrispondente alle loro aspettative e alla loro altissima qualificazione professionale”.
Superti-Furga si sofferma sugli importanti sviluppi tecnico-scientifici che di recente hanno “investito” l’ambito medico: “La domanda fondamentale è come possiamo usare queste nuove visioni, cioè come tradurre questa bioingegneria avanzata per la medicina. Siamo solo all’inizio: il Simposio sarà concentrato sullo sviluppo di idee e ipotesi sulle applicazioni mediche. Sarà molto interessante capire come fertilizzare i vari gruppi di idee, per capire come far avanzare ancora più velocemente le competenze tecniche: siamo convinti che la medicina fra dieci anni sarà rivoluzionata dalle tecnologie sia nel campo tumorale che nelle malattie metaboliche e in quelle del sistema nervoso centrale; siamo tutti molto contenti di questi sviluppi”.
Altucci focalizza l’attenzione sull’importanza delle strutture One-Health: “Laddove ci sono interdipendenze e rapporti tra uomo e ambiente, ogni parte dipende dall’altra e la biologia su misura serve proprio a definire ruoli e soluzioni. L’approccio One-Health considera tutti gli aspetti della salute del nostro pianeta come interdipendenti: quello umano, quello animale, quello vegetale e quello ambientale in senso lato devono essere integrati. I primi risultati riguardano la creazione di biosensori, importanti per le valutazioni sulla salute umana, o determinati aspetti legati alla diagnosi o terapie-bersaglio: da questo punto di vista la salute è una, con dipendenze e impatti che si collegano tra loro”.
– foto xd8/Italpress –
(ITALPRESS).