Accordo Governo-Regioni, salta il limite di posti per tavoli all’aperto

ROMA – Secondo quanto si è appreso da fonti delle Regioni, la proposta della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di far decadere i limiti all’aperto per le attività di ristorazione e di estendere – in via temporanea e per farlo decadere dopo due settimane – il tetto massimo al chiuso da 4 a 8 persone per tavolo avrebbe trovato l’assenso del governo. Il presidente Massimiliano Fedriga avrebbe inoltre rilanciato sull’opportunità di valutare l’abolizione di limiti all’aperto anche per le zone gialle e, a tal proposito, si sarebbe impegnato a coinvolgere il tavolo tecnico nazionale.
Nei ristoranti al chiuso in zona bianca – nell’ambito del limite di 8 persone al tavolo – sarà previsto un massimo di 2 nuclei familiari. Non è ancora chiaro se il provvedimento, emerso alla luce dell’incontro tecnico che si è svolto questa mattina – sarà contenuto in una specifica ordinanza

Burioni: “discussione surreale, nessuno considera il tema chiave, i commensali sono vaccinati o no ?”

Una discussione “importante”, ma condotta in modo “surreale”. Il virologo Roberto Burioni, docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, definisce così il dibattito sui 4 posti a tavola nei ristoranti protagonista oggi di un tavolo tecnico e del confronto tra Governo e Regioni. In un intervento sul sito ‘MedicalFacts’ da lui fondato, lo scienziato fa notare infatti che “nessuno, né le istituzioni, e sorprendentemente neanche le associazioni dei ristoratori, ha tirato in ballo l’elemento più importante dal punto di vista sanitario: chi si siede a tavola è vaccinato o non è vaccinato?”.
“La discussione attuale sul numero di posti che dovrebbero essere concessi ai ristoratori in ogni tavolata per riaprire i ristoranti in sicurezza” in era Covid “è importante”, scrive Burioni, perché “se è vero che decisioni troppo permissive potrebbero portare a dei pericoli sanitari, è altrettanto vero che decisioni inutilmente severe causerebbero un ulteriore danno economico del tutto evitabile a un settore che è già stato colpito in maniera terribile dagli eventi degli ultimi 15 mesi. Tuttavia, trovo questa discussione condotta in maniera del tutto surreale”, non considerando appunto il fattore chiave.
“Perché”, ed “è bene dirlo, in quanto questa è la realtà scientifica indiscutibile e innegabile se a tavola ci sono vaccinati è un conto, se ci sono persone non vaccinate è un altro. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di cominciare a discuterne seriamente” conclude il virologo.