Attacco su Israele, Iran: “Operazione conclusa”. Biden: “Da Usa no sostegno a risposta”

L’operazione militare contro Israele “è conclusa”. E’ il capo di stato maggiore delle forze militari iraniane, Sardar Bagheri, ad affermarlo in una intervista all’emittente pubblica Irinn Tv. Anche se, ha sottolineato, le forze iraniane rimangono in alto stato di allerta e pronte “ad agire se necessario”. “Se il regime sionista risponde, la nostra prossima operazione sarà molto più estesa”, ha aggiunto. In un messaggio inviato agli Usa, rappresentati a Teheran dall’ambasciata della Svizzera, ha detto che se gli Stati Uniti cooperano con Israele nelle possibili prossime azioni, Teheran si interesserà alle le basi americane che “non avranno alcuna sicurezza”.

Idf: “Intercettati 99% missili e droni”

Il 99% dei missili e droni lanciati contro Israele è stato intercettato. A riferirlo una fonte delle Forze di difesa israeliane a Ynet. L’Idf ha poi confermato che c’è un unico ferito in seguito all’attacco iraniano: una bambina di 10 anni di un villaggio beduino nel deserto del Negev, ferita da una scheggia. Le sue condizioni sono critiche.

L’Iran ha lanciato contro Israele “200” tra missili, anche balistici, e droni, ha fatto sapere il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, secondo cui “l’attacco non è ancora terminato”. La maggior parte dei missili sono stati intercettati dal sistema di difesa aerea Arrow e abbattuti fuori dallo spazio aereo israeliano.

Idf: “Contro attacchi Iran, operato a stretto contatto con Usa, Gb e Francia”

Israele “sta operando a stretto contatto” con Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, ha reso noto ancora Hagari, precisando che nella notte, durante gli attacchi iraniani, i tre Paesi “sono entrati in azione”. “Questa partnership è sempre stata stretta ma questa notte si è manifestata in modo inusuale”, ha aggiunto.

Netanyahu: “Li abbiamo intercettati e respinti, insieme vinceremo”

“Li abbiamo intercettati. Li abbiamo respinti. Insieme vinceremo”. Così ha twittato il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo che l’Iran ha lanciato nella notte un attacco contro Israele usando centinaia di droni divisi.

Biden a Netanyahu: “Da Usa no sostegno a risposta Israele contro Iran”

Il presidente americano Joe Biden ha parlato al telefono con il Premier israeliano Benjamin Netanyahu a cui ha precisato che quella di questa notte deve essere considerata una vittoria perché, secondo la valutazione degli Stati Uniti, gli attacchi di Israele hanno avuto in larga misura esito negativo e hanno dimostrato la superiorità della capacità militare di Israele, ha spiegato una fonte della Casa Bianca a Cnn. Le forze americane sono state coinvolte nella difesa di Israele: hanno intercettato più di 70 droni e almeno tre missili balistici. Ma Biden, scrive Axios, ha precisato a Netanyahu che gli Usa non sosterrebbero eventuale attacco di Israele contro l’Iran.

Israele chiede riunione d’emergenza Cds Onu

Israele ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per “condannare le gravi violazioni” commesse dall’Iran con l’attacco delle ultime ore e perché agisca “immediatamente per designare i Guardiani della rivoluzione come gruppo terroristico”.

Iran all’Onu: “Atto di autodifesa dopo attacco Israele in Siria”

L’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite, Amir Saed Iravani ha inviato nel frattempo una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, spiegando che si tratta di “un atto di autodifesa” dopo che Israele ha attaccato la loro ambasciata in Siria all’inizio di aprile.

“Questa azione rientra nell’esercizio del diritto intrinseco dell’Iran all’autodifesa, come delineato nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, e in risposta alle ricorrenti aggressioni militari israeliane, in particolare all’attacco armato del 1° aprile 2024 contro le sedi diplomatiche iraniane, a dispetto dell’articolo 2, paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite”, ha detto, a quanto riporta l’agenzia Irna, l’ambasciatore iraniano, spiegando che “se il regime israeliano dovesse commettere nuovamente un’aggressione militare, la risposta dell’Iran sarà sicuramente e decisamente più forte e più risoluta”.

Iravani ha aggiunto: “Purtroppo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha fallito nel suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, consentendo al regime israeliano di oltrepassare le linee rosse e violare i principi fondamentali del diritto internazionale. Tali violazioni hanno esacerbato le tensioni nella regione e minacciato la pace e la sicurezza regionale e internazionale. La Repubblica Islamica dell’Iran non esiterà a esercitare il suo diritto intrinseco all’autodifesa quando richiesto.

Meloni convoca il G7

Intanto è stata convocata dalla presidenza italiana del G7 per il primo pomeriggio di oggi una riunione in videoconferenza dei leader del G7 sull’attacco iraniano a Israele. E’ quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi.

“La Presidenza italiana del G7 – si legge in una nota di palazzo Chigi – ha convocato, per il primo pomeriggio di oggi, una conferenza in collegamento a livello leader per discutere dell’attacco iraniano contro Israele”.

Guterres: “Ferma condanna, rischio reale devastante escalation regionale”

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “ha condannato fermamente la grave escalation rappresentata dall’attacco su larga scala lanciato questa sera contro Israele dall’Iran. Chiedo l’immediata cessazione di queste ostilità”.

In una nota, Guterres si è detto “profondamente allarmato per il pericolo molto reale di una devastante escalation a livello regionale. Esorto tutte le parti a esercitare la massima moderazione per evitare qualsiasi azione che possa portare a grandi scontri militari su più fronti in Medio Oriente. Ho ripetutamente sottolineato che né la regione né il mondo possono permettersi un’altra guerra”.

Israele, Libano e Giordania hanno riaperto spazio aereo

Intanto questa mattina alle 7.30 (ora locale) è stato riaperto lo spazio aereo israeliano. Molti voli in partenza dall’aeroporto di Tel Aviv Ben Gurion tuttavia sono stati cancellati. Anche Iraq, Libano e Giordania lo hanno riaperto.

(adnkronos.it)

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