Negli scorsi mesi aveva commosso tutti, con la sua storia personale: Bellugi infatti, che soffriva di anemia mediterranea, aveva contratto il Covid. Le conseguenze del virus, per lui si sono rivelate devastanti e hanno spinto i medici a sottoporlo ad un intervento per l’amputazione delle gambe. Un’operazione obbligata per non rischiare che l’infezione si estendesse anche al resto del corpo. Purtroppo però i postumi della malattia non gli hanno lasciato scampo, con le sue condizioni fortemente debilitate.
Originario di Buonconvento, in provincia di Siena, Bellugi approda giovanissimo all’Inter dove – trasformandosi da mezz’ala in terzino – giocherà per cinque stagioni, dal 1969 al 1974: in nerazzurro vincerà uno scudetto, collezionando 137 presenze e un gol, quello siglato nella vittoria contro il Borussia Moenchengladbach nell’andata degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni del 1971.
A seguire il passaggio al Bologna, dove giocò altre cinque stagioni, prima di chiudere la carriera fra Napoli e Pistoiese prima di appendere le scarpette al chiodo nel 1981, appena 31enne. Ha vestito la maglia della Nazionale in32 occasioni, prendendo parte ai Mondiali del ’74 e del ’78 e all’Europeo nel 1980. Dopo una brevissima parentesi come vice allenatore alla Pistoiese, è diventato opinionista tv. A inizio novembre il ricovero al Niguarda di Milano per aver contratto il coronavirus, Calcio in lutto: è morto Mauro Bellugi. L’ex
difensore di Inter, Bologna e Napoli è deceduto all’ospedale Niguarda di Milano in seguito a un’infezione. Aveva compiuto 71 anni lo scorso 7 febbraio.
(ITALPRESS).