RIMINI (ITALPRESS) – Le aziende dell’industria chimica che investono in sostenibilità hanno un aumento del fatturato maggiore di chi non lo fa. Il dato emerge dal rapporto “Responsible Care”, giunto alla 25ma edizione, illustrato da Federchimica a margine della Fiera Ecomondo. Si tratta del Programma volontario dell’industria chimica mondiale, con il quale le imprese si impegnano a realizzare valori e comportamenti di eccellenza, nelle aree della sicurezza, della salute e dell’ambiente, in modo da contribuire allo sviluppo sostenibile del pianeta. “Nel periodo 2016-2018 – spiega all’Italpress il presidente del programma Gerardo Stillo – le imprese del settore chimico sono cresciute del 4%, quelle aderenti al programma del 4,5% a dimostrazione che investire in sostebibilita’ premia, perché consente anche un risparmio nell’impiego delle risorse, come per esempio il consumo di acqua”.
Dal rapporto emerge il rispetto, da parte di chi aderisce al programma, dei parametri fissati dall’Unione Europea, con le imprese di Federchimica che hanno già raggiunto nel 2018 la richiesta di ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro 2020.
Per sicurezza, salute e ambiente le imprese aderenti a Responsible Care spendono ogni anno il 2,5% del proprio fatturato e realizzano investimenti pari al 23% del totale investito.
La chimica inoltre è uno dei settori manifatturieri con il minor numero di infortuni rapportato alle ore lavorate, migliore del 32,9% rispetto alla media manifatturiera nel 2018.
(ITALPRESS).
Dal rapporto emerge il rispetto, da parte di chi aderisce al programma, dei parametri fissati dall’Unione Europea, con le imprese di Federchimica che hanno già raggiunto nel 2018 la richiesta di ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro 2020.
Per sicurezza, salute e ambiente le imprese aderenti a Responsible Care spendono ogni anno il 2,5% del proprio fatturato e realizzano investimenti pari al 23% del totale investito.
La chimica inoltre è uno dei settori manifatturieri con il minor numero di infortuni rapportato alle ore lavorate, migliore del 32,9% rispetto alla media manifatturiera nel 2018.
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