Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato nella notte un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare le conseguenze dell’epidemia da Covid-19. In particolare, tra le varie misure, è previsto un ampliamento delle categorie di attività beneficiarie del contributo a fondo perduto e un nuovo contributo per specifiche imprese che operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di elevata o massima gravità.
Viene istituito un fondo per compensare le attività delle Regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive, per erogare futuri contributi in modo automatico. Per i soggetti che esercitano attività economiche sospese è prevista la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti Iva per il mese di novembre. E’ prevista la cancellazione della seconda rata dell’Imu per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo Dpcm, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
Viene istituito un fondo per compensare le attività delle Regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive, per erogare futuri contributi in modo automatico. Per i soggetti che esercitano attività economiche sospese è prevista la sospensione delle ritenute alla fonte e dei pagamenti Iva per il mese di novembre. E’ prevista la cancellazione della seconda rata dell’Imu per le imprese che svolgono le attività che danno titolo al riconoscimento del nuovo contributo a fondo perduto e operano nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto individuate ai sensi dall’ultimo Dpcm, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività.
Il contributo è raddoppiato rispetto all’estate per 57 nuove categorie di attività che dovranno chiudere perché operano nelle ‘zone rosse’: lo prevede la bozza del decreto Ristori Bis, che aumenta dal 150% al 200% il ristoro per bar, pasticcerie e gelaterie che si trovino in zone rosse o arancioni. La nuova lista di codici Ateco allegata al provvedimento include i negozi, gli ambulanti (costretti a fermarsi con la chiusura dei mercati), gli estetisti e gli altri servizi alla persona, compresi chi fa piercing e tatuaggi. Nella lista anche i servizi per gli animali (canili, dogsitter, toelettatura) e le agenzie matrimoniali
Per le attività previste dal decreto-legge Ristori che operano nelle zone gialle vengono sospesi i contributi previdenziali e assistenziali per il mese di novembre. Per quelle delle zone arancioni e rosse la sospensione è riconosciuta per i mesi di novembre e dicembre. Nei confronti dei soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale e che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, viene disposta la proroga al 30 aprile 2021 del pagamento della seconda o unica rata dell’acconto di Ires e Irap. Nelle regioni rosse nelle quali è prevista la sospensione delle attività scolastiche nelle seconde e terze classi delle scuole secondarie di primo grado viene previsto un bonus baby sitter da 1.000 euro e, nel caso in cui la prestazione di lavoro non possa essere resa in modalità agile, il congedo straordinario con il riconoscimento di un’indennità pari al 50% della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti.
(ITALPRESS).
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