“Sbaglieremmo tutti a pensare che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pur nella sua storica importanza, sia solo un insieme di progetti tanto necessari quanto ambiziosi. Vi proporrei di leggerlo in altro modo, metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi più ha sofferto gli effetti della pandemia, l’ansia dei territori svantaggiati, ma nell’insieme dei programmi che oggi presento c’è anche il destino del paese”. Lo ha detto il premier, Mario Draghi, nel corso delle comunicazioni alla Camera sul Recovery Plan.
“Vorrei ringraziarvi per il lavoro di interlocuzione, la buona riuscita del piano richiede uno sforzo corale e un dialogo aperto e costruttivo”, ha sottolineato Draghi rivolgendosi ai deputati.
“Nel piano ci sono tre obiettivi principali: l’orizzonte temporale ravvicinato per riparare i danni dalla crisi pandemica. La pandemia ci ha colpito di più, abbiamo raggiunto il numero di quasi 120mila morti”, ha aggiunto.
“Il Piano ha effetti significativi sulle principali variabili economiche – ha evidenziato il premier -. Nel 2026 il PIL sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell’attuazione del Piano. Ne beneficia anche l’occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026”.
“Il governo del Piano è strutturato su diversi livelli – ha proseguito -. L’attuazione delle iniziative e delle riforme, nonchè la gestione delle risorse finanziarie, sono responsabilità dei Ministeri e le autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione. Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano – ha detto ancora Draghi -. Voglio sottolineare l’importante ruolo svolto da Regioni ed Enti locali nell’ambito dell’attuazione del Piano. Sono infatti responsabili della realizzazione di quasi 90 miliardi di investimenti, circa il 40 percento del totale, in particolare con riferimento alla transizione ecologica, all’inclusione e coesione sociale e alla salute”.
(ITALPRESS).
“Vorrei ringraziarvi per il lavoro di interlocuzione, la buona riuscita del piano richiede uno sforzo corale e un dialogo aperto e costruttivo”, ha sottolineato Draghi rivolgendosi ai deputati.
“Nel piano ci sono tre obiettivi principali: l’orizzonte temporale ravvicinato per riparare i danni dalla crisi pandemica. La pandemia ci ha colpito di più, abbiamo raggiunto il numero di quasi 120mila morti”, ha aggiunto.
“Il Piano ha effetti significativi sulle principali variabili economiche – ha evidenziato il premier -. Nel 2026 il PIL sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell’attuazione del Piano. Ne beneficia anche l’occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026”.
“Il governo del Piano è strutturato su diversi livelli – ha proseguito -. L’attuazione delle iniziative e delle riforme, nonchè la gestione delle risorse finanziarie, sono responsabilità dei Ministeri e le autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione. Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano – ha detto ancora Draghi -. Voglio sottolineare l’importante ruolo svolto da Regioni ed Enti locali nell’ambito dell’attuazione del Piano. Sono infatti responsabili della realizzazione di quasi 90 miliardi di investimenti, circa il 40 percento del totale, in particolare con riferimento alla transizione ecologica, all’inclusione e coesione sociale e alla salute”.
(ITALPRESS).