ROMA (ITALPRESS) – Crescita della produzione upstream a un tasso annuo del 3,5% fino al 2025, successivo flessibile declino principalmente nella componente olio. La produzione di gas al 2050 costituira’ circa l’85% della produzione totale. Sono alcuni dei principali obiettivi del Piano Strategico a lungo termine al 2050 di Eni.
Tra gli altri obiettivi “resilienza e flessibilita’ delle riserve 3P: 20 miliardi di dollari di breakeven medio, incasso del 94% del loro valore entro il 2035 assumendo un prezzo Brent costante a 50 miliardi di dollari”. Per l’Impronta carbonica “target fisso di riduzione al 2050 delle emissioni assolute dell’80% (ben oltre la soglia del 70% indicata dalla IEA nel Sustainable Development Scenario – SDS – che traccia le riduzioni delle emissioni compatibili con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi) e dell’intensita’ emissiva del 55%”.
Il Cda di Eni ha approvato i risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2019, non sottoposti a revisione contabile. L’Utile operativo adjusted si attesta a 1,80 miliardi nel trimestre (-40%) e a 8,60 miliardi di euro nell’esercizio (-24%). Escludendo per omogeneita’ il risultato di Eni Norge del 2018 e al netto dell’effetto scenario/tassi di attualizzazione e dello IFRS 16, il risultato aumenta del 9% nel trimestre (+5% nell’anno). Il risultato netto e’ una perdita netta di 1,89 miliardi nel 4^ trimestre 2019, l’utile netto di 0,15 miliardi nell’anno.
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, parla di “risultati eccellenti” nel 2019 “nonostante lo scenario decisamente negativo, caratterizzato da discontinuita’ geopolitiche e da uno scenario prezzi certamente meno favorevole rispetto al 2018”, e sul Piano Strategico al 2050 spiega: “Abbiamo disegnato l’evoluzione di Eni nei prossimi 30 anni coniugando gli obiettivi di continuo sviluppo in un mercato dell’energia in forte evoluzione con una significativa riduzione dell’impronta carbonica del portafoglio. Un connubio giudicato da molti quasi impossibile, cui diamo, per primi nell’industria, un contenuto di business facendo leva sulla qualita’ dei nostri asset, delle nostre tecnologie e delle nostre competenze. L’Eni del futuro sara’ quindi ancor piu’ sostenibile”.
(ITALPRESS).
Tra gli altri obiettivi “resilienza e flessibilita’ delle riserve 3P: 20 miliardi di dollari di breakeven medio, incasso del 94% del loro valore entro il 2035 assumendo un prezzo Brent costante a 50 miliardi di dollari”. Per l’Impronta carbonica “target fisso di riduzione al 2050 delle emissioni assolute dell’80% (ben oltre la soglia del 70% indicata dalla IEA nel Sustainable Development Scenario – SDS – che traccia le riduzioni delle emissioni compatibili con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi) e dell’intensita’ emissiva del 55%”.
Il Cda di Eni ha approvato i risultati consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2019, non sottoposti a revisione contabile. L’Utile operativo adjusted si attesta a 1,80 miliardi nel trimestre (-40%) e a 8,60 miliardi di euro nell’esercizio (-24%). Escludendo per omogeneita’ il risultato di Eni Norge del 2018 e al netto dell’effetto scenario/tassi di attualizzazione e dello IFRS 16, il risultato aumenta del 9% nel trimestre (+5% nell’anno). Il risultato netto e’ una perdita netta di 1,89 miliardi nel 4^ trimestre 2019, l’utile netto di 0,15 miliardi nell’anno.
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, parla di “risultati eccellenti” nel 2019 “nonostante lo scenario decisamente negativo, caratterizzato da discontinuita’ geopolitiche e da uno scenario prezzi certamente meno favorevole rispetto al 2018”, e sul Piano Strategico al 2050 spiega: “Abbiamo disegnato l’evoluzione di Eni nei prossimi 30 anni coniugando gli obiettivi di continuo sviluppo in un mercato dell’energia in forte evoluzione con una significativa riduzione dell’impronta carbonica del portafoglio. Un connubio giudicato da molti quasi impossibile, cui diamo, per primi nell’industria, un contenuto di business facendo leva sulla qualita’ dei nostri asset, delle nostre tecnologie e delle nostre competenze. L’Eni del futuro sara’ quindi ancor piu’ sostenibile”.
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