Federfarma ritiene necessario fare chiarezza in tema di mascherine chirurgiche, “tanto piu’ in queste ore in cui il Paese inizia a ripartire, con la Fase 2, e il loro uso e’ essenziale, insieme al distanziamento fisico e al lavaggio accurato delle mani, per evitare di ritrovarsi tra qualche settimana costretti a una nuova quarantena”.
“La Farmacia Italiana – spiega l’associazione di categoria in una nota – per la sua capillare distribuzione sul territorio e’ presidio sanitario di prossimita’ per tutti i cittadini, ugualmente ed ovunque. In un momento di ripartenza come l’attuale, Federfarma vuole porre l’attenzione sulle esigenze dei cittadini piu’ fragili, immunodepressi, malati cronici e pazienti in cure chemioterapiche, confermando la propria disponibilita’ a distribuire gratuitamente ai soggetti aventi diritto le mascherine che perverranno dalla Pubblica Amministrazione”.
“A seguito dell’accordo siglato da Federfarma il 1° maggio con il Commissario Straordinario, Domenico Arcuri, le mascherine chirurgiche costano al pubblico 0,61 euro (cioe’ 0,50 + iva 22%, fino al momento in cui l’Iva non sara’ azzerata, come preannunciato dal Governo). Al momento le mascherine sono ancora disponibili presso alcune farmacie, mentre la stragrande maggioranza le ha gia’ vendute proprio in previsione della Fase 2 – spiega ancora Federfarma -. Tali carenze sono dovute a vari motivi. Quelle con regolare marchio CE sono introvabili sul mercato. Quelle importate con autocertificazione del produttore/importatore, assimilabili alle chirurgiche, che quindi potrebbero andare in vendita a 61 centesimi (talora anche gia’ in giacenza presso i distributori che riforniscono le farmacie) non possono essere vendute senza la conformita’ da parte dell’Istituto Superiore di Sanita’. Quelle che le farmacie attendono dalla Pubblica Amministrazione (al costo di acquisto di 40 centesimi) non sono ancora state consegnate dai distributori intermedi: peraltro l’accordo e’ stato siglato solo il 1° maggio e vanno considerati i necessari tempi tecnici”.
“Per questo motivo ieri il Commissario Straordinario, alla presenza di Federfarma, ha convocato i rappresentanti della distribuzione intermedia per favorire la conclusione di un accordo commerciale con un qualificato fornitore nazionale, che rendera’ disponibili 5 milioni di mascherine chirurgiche per i prossimi 7 giorni e 10 milioni settimanali, a regime, dalla seconda meta’ di maggio – prosegue la nota -. Le farmacie in questi mesi hanno lavorato con passione e professionalita’ al servizio dei cittadini, in condizioni difficili e mettendo a rischio la propria salute, specie nelle zone piu’ martoriate del Paese”. Federfarma infine ribadisce che “le farmacie si sono sempre poste al servizio delle Istituzioni e del cittadino per rendere disponibile le mascherine al prezzo stabilito dal Commissario Straordinario, sottolinea anche che il farmacista non e’ mai venuto meno alla sua mission di distribuire il farmaco e di dispensare consigli professionali a tutela della salute pubblica anche in un contesto emergenziale unico nella sua portata”.
(ITALPRESS).
“La Farmacia Italiana – spiega l’associazione di categoria in una nota – per la sua capillare distribuzione sul territorio e’ presidio sanitario di prossimita’ per tutti i cittadini, ugualmente ed ovunque. In un momento di ripartenza come l’attuale, Federfarma vuole porre l’attenzione sulle esigenze dei cittadini piu’ fragili, immunodepressi, malati cronici e pazienti in cure chemioterapiche, confermando la propria disponibilita’ a distribuire gratuitamente ai soggetti aventi diritto le mascherine che perverranno dalla Pubblica Amministrazione”.
“A seguito dell’accordo siglato da Federfarma il 1° maggio con il Commissario Straordinario, Domenico Arcuri, le mascherine chirurgiche costano al pubblico 0,61 euro (cioe’ 0,50 + iva 22%, fino al momento in cui l’Iva non sara’ azzerata, come preannunciato dal Governo). Al momento le mascherine sono ancora disponibili presso alcune farmacie, mentre la stragrande maggioranza le ha gia’ vendute proprio in previsione della Fase 2 – spiega ancora Federfarma -. Tali carenze sono dovute a vari motivi. Quelle con regolare marchio CE sono introvabili sul mercato. Quelle importate con autocertificazione del produttore/importatore, assimilabili alle chirurgiche, che quindi potrebbero andare in vendita a 61 centesimi (talora anche gia’ in giacenza presso i distributori che riforniscono le farmacie) non possono essere vendute senza la conformita’ da parte dell’Istituto Superiore di Sanita’. Quelle che le farmacie attendono dalla Pubblica Amministrazione (al costo di acquisto di 40 centesimi) non sono ancora state consegnate dai distributori intermedi: peraltro l’accordo e’ stato siglato solo il 1° maggio e vanno considerati i necessari tempi tecnici”.
“Per questo motivo ieri il Commissario Straordinario, alla presenza di Federfarma, ha convocato i rappresentanti della distribuzione intermedia per favorire la conclusione di un accordo commerciale con un qualificato fornitore nazionale, che rendera’ disponibili 5 milioni di mascherine chirurgiche per i prossimi 7 giorni e 10 milioni settimanali, a regime, dalla seconda meta’ di maggio – prosegue la nota -. Le farmacie in questi mesi hanno lavorato con passione e professionalita’ al servizio dei cittadini, in condizioni difficili e mettendo a rischio la propria salute, specie nelle zone piu’ martoriate del Paese”. Federfarma infine ribadisce che “le farmacie si sono sempre poste al servizio delle Istituzioni e del cittadino per rendere disponibile le mascherine al prezzo stabilito dal Commissario Straordinario, sottolinea anche che il farmacista non e’ mai venuto meno alla sua mission di distribuire il farmaco e di dispensare consigli professionali a tutela della salute pubblica anche in un contesto emergenziale unico nella sua portata”.
(ITALPRESS).