Guida Michelin, Dal Pescatore a Canneto conferma le tre stelle. Una per l’Ambasciata a Quistello

Qualità delle materie prime, originalità e personalità dello chef nei piatti proposti, la padronanza delle tecniche, il rapporto qualità/presso, la continuità nel tempo: sono i cinque criteri con cui vengono valutati i ristoranti per l’assegnazione delle stelle sulla Guida Michelin. Quest’anno gli undici ristoranti con tre stelle le hanno mantenute e, tra questi, Dal Pescatore a Runate di Canneto Sull0Oglio.
Lo ha annunciato Marco Do, direttore comunicazione della Guida Michelin, nel corso della presentazione della 66esima edizione, disponibile a partire da domani in libreria.
“Potevamo decidere tra chiudere gli occhi e aspettare che tutto passasse oppure tenere aperti gli occhi e continuare il lavoro di redazione della nostra guida per presentarla al pubblico. Abbiamo scelto la seconda” ha detto Marco Do “così anche quest’anno vogliamo raccontare i grandi talenti del nostro meraviglioso paese che ogni giorno con passione fanno dell’accoglienza e del gusto italiano un’arte apprezzata in tutto il mondo”.
Oltre che al ristorante mantovano della famiglia Santini, tre stelle sono state confermate a Da Vittorio a Brusaporto (BG), Piazza Duomo ad Alba (CN), St. Hubertus, a San Cassiano (BZ), Le Calandre a Rubano (PD),  Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN) e Enrico Bartolini al MUDEC a Milano.
Si aggiudicano la seconda Stella Michelin, Rocco De Santis, ristorante Santa Elisabetta a Firenze, ristorante D’O di San Pietro all’Olmo, di Oldani, Marco Metullo, ristorante Harrìs Piccolo a Trieste. Sono 26 i ristoranti ad una stella tra cui l’Ambasciata di Quistello che conferma quindi il riconoscimento. Cinque nuove sono in Toscana, 14 sono chef under 35 e 4 under 30. Novità di questa edizione è la stella verde, che premia la sostenibilità, come madrina del nuovo riconoscimento è stata scelta Federica Pellegrini: “mi è capitato molto spesso di fare esperienza gastronomiche in ristoranti stellati, è un lusso che mi concedo molto spesso, soprattutto nella mia zona, il veronese” ha confessato. “Siamo davvero lieti di introdurre nella selezione italiana 2021 un nuovo simbolo distintivo, che celebra e incoraggia le iniziative sostenibili nel campo della gastronomia” ha spiegato il direttore internazionale delle guide Michelin Gwendal Poullennec. “Il tema della sostenibilità è molto sentito, in Michelin insistiamo tantissimo sulla necessità di sviluppare dei prodotti che abbiano delle performance che durino nel tempo e che siano quindi anche più sostenibili” il commento di Marco Giuliani, direttore commerciale Michelin Italia. Per Davide Oldani, seconda stella Michelin “la sostenibilità è una parola che ha molti significati, un punto fermo della nuova sostenibilità saranno i giovani, il premio dovrà essere la coerenza nel tempo, ringrazio Michelin per aver creduto in un nuovo modo di porsi con la cucina”.