ROMA (ITALPRESS) – “Questa lettera non è un elenco di rivendicazioni in nome dei Comuni, non è una sequenza di istanze relative a questo o a quel capitolo del bilancio, non è neppure una richiesta di incontro come tutte le altre. Noi sindaci delle Città metropolitane i rivolgiamo una esortazione nell’interesse del Paese”. Così i tredici sindaci delle città metropolitane in una lettera inviata al premier Conte, chiedendo un nuovo passo nel rapporto tra governo e sindaci, che coinvolga le città nella fase di rilancio del Paese. “Siamo convinti, più che mai, che senza una manovra di aggiustamento, urgente e indifferibile, salteranno i servizi essenziali di tutte le città italiane. Il rischio potrebbe essere un drammatico lockdown delle attività che, quotidianamente, i Comuni svolgono in ogni angolo del nostro Paese per i loro cittadini. Se di ciò non si prende piena e profonda consapevolezza, a farne le spese sarà l’Italia stessa”, osservano. “Aspettavamo maggiore attenzione alle nostre richieste, perchè i Comuni conoscono esattamente la realtà, vivono giornalmente le dinamiche sociali e avvertono gli umori della gente”, scrivo i sindaci, sottolineando come “abbiamo perfino rinunciato all’esercizio del nostro potere di autorità sanitaria locale perchè il Governo potesse dare un indirizzo unitario per superare l’emergenza”.
I sindaci chiedono “risorse certe e sufficienti per consentire ai Comuni di assicurare continuità nei servizi alle comunità, perchè le somme già stanziate non ci permetteranno di chiudere i bilanci a luglio; misure eccezionali di revisione e flessibilizzazione dei vincoli finanziari per i Comuni; semplificazioni per eseguire opere celermente e ridisegnare gli spazi urbani in vista della fase di convivenza con il virus. L’Italia ha bisogno di uno sforzo progettuale, di tutti, per rialzarsi e costruire il suo futuro. Senza gli occhi lungimiranti e la caparbia determinazione dei sindaci si rischia di ripartire con il piede sbagliato”, concludono.
(ITALPRESS).
I sindaci chiedono “risorse certe e sufficienti per consentire ai Comuni di assicurare continuità nei servizi alle comunità, perchè le somme già stanziate non ci permetteranno di chiudere i bilanci a luglio; misure eccezionali di revisione e flessibilizzazione dei vincoli finanziari per i Comuni; semplificazioni per eseguire opere celermente e ridisegnare gli spazi urbani in vista della fase di convivenza con il virus. L’Italia ha bisogno di uno sforzo progettuale, di tutti, per rialzarsi e costruire il suo futuro. Senza gli occhi lungimiranti e la caparbia determinazione dei sindaci si rischia di ripartire con il piede sbagliato”, concludono.
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