MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) (ITALPRESS) – “E’ penoso sentire definire gregari di questo o quel politico i sacerdoti che predicano il Vangelo di Cristo senza se e senza ma”.
Lo ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero in risposta al presidente della Regione, Nello Musumeci che, sabato scorso ad Agrigento, ha lanciato un’invettiva ai partecipanti del meeting politico del suo movimento Diventerà Bellissima. “Dovremmo brandire Vangelo e rosario – ha aggiunto – e fischiare il Papa, urlando contro i migranti, per non urtare la sensibilità di chi pensa a respingimenti, rifiuto di soccorso e non accoglienza? Non è dato di sapere in quali chiese il presidente della Regione, o chi per lui, ha ascoltato parole di preti che hanno talmente turbato il suo spirito da provocare l’invettiva lanciata ad Agrigento. Si sappia che giudicare gli eventi del nostro tempo secondo la logica del Vangelo non è interferenza politica; è, invece, tradimento del Vangelo diventare accoliti di chi pretende respingimenti, rifiuto di soccorso, discriminazioni razziste. Tali orientamenti e progetti politici, peraltro, stanno snaturando e tradendo la tradizionale cultura del popolo siciliano, la sua storia, la sua innata religiosità e lo spiccato senso di fraternità e mal si compongono con la soluzione vera e urgente di problematiche spinose del nostro tempo, ancora una volta rinviate dalla politica attuale”.
(ITALPRESS).
Lo ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero in risposta al presidente della Regione, Nello Musumeci che, sabato scorso ad Agrigento, ha lanciato un’invettiva ai partecipanti del meeting politico del suo movimento Diventerà Bellissima. “Dovremmo brandire Vangelo e rosario – ha aggiunto – e fischiare il Papa, urlando contro i migranti, per non urtare la sensibilità di chi pensa a respingimenti, rifiuto di soccorso e non accoglienza? Non è dato di sapere in quali chiese il presidente della Regione, o chi per lui, ha ascoltato parole di preti che hanno talmente turbato il suo spirito da provocare l’invettiva lanciata ad Agrigento. Si sappia che giudicare gli eventi del nostro tempo secondo la logica del Vangelo non è interferenza politica; è, invece, tradimento del Vangelo diventare accoliti di chi pretende respingimenti, rifiuto di soccorso, discriminazioni razziste. Tali orientamenti e progetti politici, peraltro, stanno snaturando e tradendo la tradizionale cultura del popolo siciliano, la sua storia, la sua innata religiosità e lo spiccato senso di fraternità e mal si compongono con la soluzione vera e urgente di problematiche spinose del nostro tempo, ancora una volta rinviate dalla politica attuale”.
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