Ampio il confronto nel corso degli incontri del 22 e 23 aprile, durante i quali si è guardato alle politiche necessarie per far fronte alle nuove articolazioni e richieste del mercato del lavoro, e quindi della società, alla luce dei cambiamenti demografici, della trasformazione digitale e della transizione verso la cosiddetta “green economy”. Sugli strumenti utili a intervenire a ridurre cause ed effetti della mancanza di manodopera, del mismatch tra competenze richieste e offerte, della bassa inclusione di donne, giovani, disabili si è concentrata la Dichiarazione finale della riunione del G7 con cui si sottolinea l’importanza di un impegno congiunto a promuovere il lavoro dignitoso.
«Abbiamo condiviso – ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone – la necessità di sostenere lavoratori e imprese nel percorso di adattamento ai cambiamenti, anche rispetto alle innovazioni richieste dai mutati contesti produttivi e relazionali a cui facciamo riferimento, assicurando che le transizioni avvengano in modo equo e sostenibile a ogni livello».
L’impegno – spiega il ministero del Lavoro – è a non lasciare indietro nessuno, contribuendo attraverso la cooperazione di tutti gli stakeholder del mondo del lavoro a creare un circolo virtuoso tra il benessere dei lavoratori e la vitalità dell’economia affinchè una crescita in linea con la produttività sia in grado di generare ulteriori investimenti sul capitale umano. Resilienza, inclusione, formazione continua, salute e sicurezza sul lavoro alcune delle parole chiave del G7 di Kurashiki per la progettazione degli interventi nel mondo del lavoro nel post-pandemia, richiamati anche dal ministro Calderone durante i suoi interventi, insieme alla necessità di promuovere l’equità di genere e la partecipazione attiva dei giovani.
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(ITALPRESS).