ROMA – Poche persone hanno aderito alla manifestazione contro il Green pass annunciata per oggi in diverse stazioni ferroviarie d’Italia. La protesta era stata organizzata attraverso i canali social, Telegram in particolare, da parte di cittadini contrari all’estensione dell’obbligo della certificazione verde per chi viaggia sui treni a lunga percorrenza. “Non ci fanno partire con il treno senza il passaporto schiavitù? Allora non partirà nessuno”, avevano scritto in un volantino diffuso sul web, che annunciava la manifestazione per oggi pomeriggio. Volevano, inizialmente, bloccare i treni. In realtà, però, sono stati pochi i manifestanti che davvero si sono presentati negli scali ferroviari, tanto che l’annunciata manifestazione è apparsa come un flop. Stazioni presidiate comunque dalle forze dell’ordine e popolate da viaggiatori in transito. Nel piazzale della stazione Tiburtina di Roma si sono radunate una decina di persone, tranquille e in ordine sparso, che hanno motivato il loro no al vaccino parlando con i giornalisti presenti. A Torino erano poco più di venti i manifestanti che si sono riuniti pacificamente e con mascherine alla stazione di Porta Nuova. Nella città piemontese si è registrato anche un fermo: un ventenne prima ha rifiutato di fornire le proprie generalità e poi ha tirato un calcio a un agente. Anche a Milano, nel piazzale antistante alla Stazione di Porta Garibaldi, c’erano poche persone, sparpagliate.
Stazione controllata dalle forze dell’ordine anche a Bologna, dove all’orario fissato erano schierati circa trenta agenti, tra Polizia, Polizia Municipale e Guardia di Finanzia. A Reggio Calabria, dove la stazione centrale era stata indicata tra i luoghi scelti per le proteste, nessun manifestante si è presentato all’appuntamento. Viaggiatori in transito regolarmente, forze dell’ordine a presidiare lo scalo ferroviario e soltanto due giovani curiosi.
(ITALPRESS).
Stazione controllata dalle forze dell’ordine anche a Bologna, dove all’orario fissato erano schierati circa trenta agenti, tra Polizia, Polizia Municipale e Guardia di Finanzia. A Reggio Calabria, dove la stazione centrale era stata indicata tra i luoghi scelti per le proteste, nessun manifestante si è presentato all’appuntamento. Viaggiatori in transito regolarmente, forze dell’ordine a presidiare lo scalo ferroviario e soltanto due giovani curiosi.
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