Nelle notizie di stampa di queste ore, spiega una nota della Federazione, “si fa riferimento a un emendamento governativo che introdurrebbe, all’articolo 63 della manovra finanziaria 2025, il comma 2-bis. Tale previsione garantirebbe un’imposta sostitutiva sul reddito delle persone fisiche e sulle addizionali regionali e comunali per il lavoro straordinario, pari al 5%, ai soli Infermieri, escludendo di fatto tutti gli altri professionisti sanitari”.
“Se questa misura venisse confermata – dichiara Calandra, che rappresenta 18 professioni sanitarie e 160mila professionisti sanitari – costituirebbe un’ennesima ingiustizia nei confronti di coloro che, con dedizione e sacrificio, operano all’interno del Servizio sanitario nazionale (SSN). Essi, al pari di altri, affrontano turni stressanti e numerose ore di straordinario, a causa della cronica carenza di personale. Nonostante si parli costantemente di multidisciplinarietà e interprofessionalità del sistema, assistiamo a un’esclusione immotivata dai riconoscimenti economici per moltissimi professionisti che condividono responsabilità e impegno nel garantire la salute pubblica”.
Secondo FNO Tsrm e Pstrp “risulta, pertanto, evidente che l’eventuale approvazione di un simile emendamento comporterebbe l’inaccettabile creazione di una incomprensibile iniquità di trattamento”.
“Confido nella sensibilità istituzionale del Governo – conclude Calandra – affinchè si riconsiderino gli effetti di tale misura e si lavori per estenderne la portata a tutti i professionisti sanitari, che con pari responsabilità, professionalità, spirito di sacrificio e dedizione contribuiscono ogni giorno al funzionamento del nostro SSN”.
– foto ufficio stampa Fno Tsrm e Pstrp –
(ITALPRESS).