Le indagini hanno permesso di accertare che “tutte le società controllate hanno richiesto nell’anno 2024 la fruizione di crediti d’imposta per oltre 9,4 milioni di euro per presunti investimenti nel mezzogiorno, pari a 22 milioni di euro”. Sopralluoghi eseguiti presso i siti produttivi in relazione ai quali sono state richieste ed ottenute le agevolazioni fiscali (situati quindi nel Mezzogiorno), hanno fatto emergere “che gli stessi erano totalmente inesistenti (talvolta i siti produttivi dichiarati coincidevano con le abitazioni di privati cittadini del tutto ignari al meccanismo fraudolento) e in nessun caso sono stati rinvenuti elementi riconducibili alle società richiedenti il credito d’imposta”. Per scongiurare l’uso indebito di tali ingenti crediti, attraverso ulteriori cessioni o rimborsi, “è stato richiesto e ottenuto il “nulla osta” dall’Autorità Giudiziaria e i crediti fasulli, attraverso la procedura di sospensione dei modelli F24, sono stati bloccati con segnalazioni agli uffici finanziari competenti”. Il rappresentante legale delle otto società “è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lodi per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.
– Foto ufficio stampa Guardia di Finanza –
(ITALPRESS).