Un attentato terroristico di matrice presumibilmente jihadista verificatosi ieri sera a Chipene, in Mozambico, è costato la vita a suor Maria De Coppi, 83enne comboniana italiana originaria di Vittorio Veneto, in missione in Africa dal 1963. In salvo due missionari veneti e le altre suore. La missione è stata data alle fiamme. I due sacerdoti che sono riusciti a scappare sono Don Lorenzo Barro e Don Loris Vignadel. La parrocchia di Chipene, nella diocesi di Nacala, accoglie sfollati che scappano dai gruppi terroristici islamisti.
“Don Lorenzo e don Loris sono vivi. Ringraziamo Dio – il messaggio su Facebook il Centro missionario di Concordia-Pordenone -. I ribelli hanno assaltato la missione, dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. Suor Maria, missionaria comboniana originaria di Vittorio Veneto, è stata uccisa durante l’agguato. Tutti i sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala”.
“La crescita e la concentrazione delle organizzazioni criminali, la radicalizzazione islamica e il terrorismo jihadista dall’ottobre 2017 rappresentano le maggiori minacce per la popolazione, in particolare nella provincia di Cabo Delgado, nel nord del Paese. Sono migliaia oramai le vittime dei locali gruppi terroristici, innanzitutto al-Sunna wa Jama’a, localmente noto come al-Shabaab. Si sta creando una nuova generazione di sfollati interni, oramai ben oltre 800.000, ed evidentemente il governo non riesce a controllare le attività criminali e terroristiche islamiste”, commenta Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia.
“Non solo le autorità civili, ma anche i leader religiosi devono condannare e isolare la radicalizzazione con maggiore determinazione. Oggi, 7 settembre, ricorre l’ottavo anniversario dell’eccidio delle Missionarie di Maria Suor Lucia Pulici, Suor Olga Raschietti e Suor Bernadetta Bogian, avvenuto in Burundi. A otto anni di distanza, le missionarie pagano ancora il tributo del sangue per evangelizzare le nazioni africane. La barbara uccisione della religiosa italiana Suor Maria De Coppi rappresenta solo l’ennesimo colpo alla comunità cristiana del Mozambico e africana nel suo complesso”, conclude Monteduro.
“Dal 1963 suor Maria portava aiuto, sostegno, amore, dedizione alle popolazioni del Mozambico. E’ terribile, inaccettabile, dolorosissimo sapere che proprio lì, proprio mentre compiva la sua missione di pace e carità, è stata brutalmente assassinata”. Con queste parole, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, esprime il suo “immenso cordoglio” per la morte della missionaria.
“Il primo pensiero va alla sua famiglia, a tutti coloro (e sono tanti) che le hanno voluto bene, alle Suore Comboniane di cui faceva parte, alla comunità di Vittorio Veneto, da cui era partita tanti anni fa per seguire la sua vocazione missionaria. La meravigliosa vita di bontà e altruismo di suor Maria – conclude Zaia – è finita con un terribile orrore, il che rende la sua figura ancora più grande, indimenticabile”.
La segretaria generale delle suore missionarie Comboniane, suor Carini, spiega di essere in contatto con suor Eleonora Reboldi “scappata in foresta con alcune ragazze” e di essere preoccupata per la terribile situazione che si è venuta a creare. Suor Enza Carini chiede di unirsi tutti “in preghiera per le nostre sorelle, per i nostri confratelli Comboniani e per la gente tutta”. La Fondazione Missio “ricorda nella preghiera suor Maria De Coppi ed è vicina al vescovo di Nacala, alla congregazione delle suore Comboniane, ai loro fratelli Comboniani, ai sacerdoti fidei donum di Pordenone e ai fidei donum di Verona presenti nella missione vicina. Il vescovo di Nacala e un padre Comboniano stanno raggiungendo la località di Chipene per dare sepoltura alla suora uccisa e per portare in salvo i sacerdoti e le Comboniane rimasti sul posto”.