Non tutto, però, è filato liscio. I rappresentanti di Mosca e Kiev infatti non si sono incontrati evitando la foto ricordo mentre si stringono la mano. L’intesa è stata raggiunta in due fasi. In prima battuta hanno firmato il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov e il ministro della Difesa turco Hulusi Akar alla presenza di Antonio Guterres.
Poi è toccato al rappresentante di Mosca. La Russia ritiene che l’accordo sul grano con l’Ucraina sia “importante perchè i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell’incombente crisi alimentare”, riporta l’agenzia Tass.
A fare gli onori di casa il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che in questa maniera riafferma la sua centralità come unico mediatore in grado di trovare una soluzione al conflitto.
“Oggi è una giornata storica, siamo fieri del nostro ruolo svolto in questa iniziativa che ha risolto la crisi alimentare mondiale”, ha detto Erdogan, auspincando che si “riapra uno spiraglio per la pace”.
“L’accordo di oggi sul grano è un faro nel Mar Nero”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Guterres.
“Con la ripresa delle esportazioni via mare dell’Ucraina, circa 20 milioni di tonnellate di grano potranno essere collocate sui mercati internazionali, con il risultato di ridurre sensibilmente il rischio di una crisi alimentare globale. Adesso valuteremo gli effetti dell’intesa sul mercato, anche alla luce della flessione che le produzioni hanno subito e subiranno a causa della siccità”, commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
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(ITALPRESS).