“Un aiuto – ha chiarito Conte – derivato dalla convinzione di porre un argine all’iniziale asimmetria delle forze in campo, un contributo deciso non a cuor leggero ma necessario per garantire all’Ucraina il diritto alla legittima difesa. Oggi, dopo nove mesi, questa non può essere più la soluzione, sul piano delle armi si è parlato e agito anche troppo, di diplomazia e negoziato di pace ad oggi non vediamo nessuna traccia”. Per l’ex premier “la pace va costruita, è frutto di una strategia faticosamente perseguita”.
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(ITALPRESS).