Ucraina, monito Usa a Cina: “Costi reali se fornisce armi a Russia”

Ci saranno “costi reali” per la Cina se fornirà armi alla Russia per la sua guerra in Ucraina. E’ il nuovo monito rivolto a Pechino dagli Stati Uniti. “Dalla nostra prospettiva, in effetti, questa guerra rappresenta una vera complicazione per Pechino e Pechino dovrà prendere le sue decisioni su come procedere, se fornire assistenza militare – dice il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan – ma se sceglierà questa strada, questo comporterà costi reali per la Cina”.

“E credo che i leader cinesi stiano valutando questo nel prendere le loro decisioni”, ha aggiunto, parlando alla Cnn, Sullivan aggiungendo che nei contatti diplomatici con Pechino, gli Stati Uniti “non stanno rivolgendo solo dirette minacce”. “Stiamo spiegando quello che è in gioco e le conseguenze – ha spiegato – e come le cose potranno evolvere, lo stiamo facendo in modo chiaro e specifico a porte chiuse”.

Secondo quanto riferito da fonti dell’intelligence Usa, la Cina sta valutando se inviare a Mosca droni e munizioni, ma non vi sono indicazioni che Pechino abbia preso una decisione finale.

Capitolo Crimea: “Quello che alla fine succederà alla Crimea, nell’ambito di questa guerra e di un accordo, è qualcosa che spetta agli ucraini decidere con il sostegno degli Stati Uniti”, la risposta di Sullivan alla domanda se il presidente Joe Biden sosterrebbe la decisione di Kiev di puntare alla riconquista della Crimea come obiettivo per dichiarare vittoria.

Sullivan è molto cauto anche nel rispondere alla domanda se gli Usa potranno sostenere questo livello di assistenza militare a Kiev da qui ad un anno: “Posso dire che la guerra è imprevedibile, un anno fa tutti temevano la caduta di Kiev nel giro di pochi giorni, un anno dopo Joe Biden è stato al fianco del presidente Zelensky a Kiev”.

Infine, Sullivan ribadisce che Washington “per il momento” esclude la fornitura di F16: “In questa fase della guerra c’e’ bisogno di tank, di veicoli da combattimento, mezzi corazzati, artiglieria, sistemi di difesa aerea tattica, in modo che gli ucraini possano riconquistare il territorio occupato – dice – gli F16 sono una questione per un momento successivo”.

(adnkronos.it)

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