Ue, Von der Leyen “Sull’energia pulita serve più Made in Europe”

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “L’Europa è leader mondiale nell’innovazione pulita. Ad esempio, il 40% di tutte le aziende di tecnologia eolica del mondo ha sede nell’Unione Europea. Abbiamo una forza lavoro altamente qualificata e una lunga tradizione di supremazia industriale. Lo scorso anno, le esportazioni europee di tecnologie pulite hanno raggiunto gli 80 miliardi di euro. Ciò significa che sono quasi triplicate in soli sei anni. Ma altri non dormono. La Cina esporta quasi il doppio delle nostre tecnologie pulite. E questo rischia di spingere le nostre industrie fuori dai mercati strategici, incluso il nostro”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al Parlamento Ue sul Consiglio Europeo che si terrà domani e venerdì.
“Non possiamo permetterci di cadere in nuove e pericolose dipendenze. Negli ultimi anni, abbiamo tutti assistito a cosa succede quando un singolo Paese acquisisce il controllo della fornitura di un prodotto o di una tecnologia critica. In qualsiasi momento, queste dipendenze possono trasformarsi in strumenti di pressione. Restrizioni alle esportazioni possono essere imposte da un giorno all’altro – ha aggiunto -. Le rotte di approvvigionamento possono essere interrotte. E le fabbriche qui in Europa possono essere costrette a rallentare o addirittura a chiudere. Quindi penso che dovremmo essere molto chiari e molto vigili. L’Europa deve controllare le tecnologie che daranno forma al nostro futuro, la produzione che sostiene la nostra prosperità e le materie prime essenziali”.
“Dobbiamo concentrarci nuovamente sul sostegno ai prodotti puliti realizzati in Europa. Come ci ricorda l’Agenzia Internazionale per l’Energia, c’è una storia che ci insegna qualcosa e che non dobbiamo dimenticare. E’ la storia della nostra industria solare all’inizio di questo secolo. L’Europa era leader mondiale nel settore solare. Ma i concorrenti cinesi, fortemente sovvenzionati, hanno iniziato a imporre prezzi superiori a quelli della giovane industria europea – ha proseguito la presidente della Commissione Ue -. E oggi la Cina controlla il 90% del mercato globale. Questa volta, dovremmo imparare la lezione. Vorrei illustrare rapidamente tre modi per farlo. In primo luogo, introdurremo un criterio “made in Europe” per gli appalti pubblici in alcuni settori strategici. Gli appalti pubblici in Europa ammontano al 14% del PIL europeo. Si tratta di un’enorme potenza finanziaria, controllata dai governi europei. E dovremmo sfruttarla meglio per creare una domanda stabile di prodotti puliti, realizzati in Europa”.
“In secondo luogo, dovremmo garantire che i nuovi investimenti esteri nel nostro settore siano realmente nell’interesse dell’Europa. Questi investimenti sono molto necessari. Ma dovrebbero creare buoni posti di lavoro per i lavoratori europei e aggiungere valore per gli europei proprio qui nell’Unione Europea, non solo per gli altri – ha aggiunto Von der Leyen -. In terzo luogo, intensificheremo il supporto ad alcuni settori strategici. Ad esempio, con un Battery Booster a supporto della produzione in Europa. E con una nuova serie di iniziative per il settore automobilistico, invieremo un chiaro segnale politico a questi settori. Ovvero: siete fondamentali per il futuro dell’Europa. E il vostro futuro sarà costruito in Europa. Questo è fondamentale per noi”.
“Ma è necessaria un’altra azione a livello di Stati membri. Ieri la Commissione ha presentato una serie di nuove azioni concrete per ridurre le bollette energetiche in Europa. Permettetemi di fare solo un esempio: le tasse. Mentre i costi dell’energia diminuiscono, le tasse sull’energia tornano a salire. Guardate le tasse che le nostre industrie pagano sull’elettricità: sono 15 volte superiori alle tasse sul gas – ha detto ancora la presidente -. Questo non può essere. Oppure permettetemi di darvi altri due dati: se considerate le bollette energetiche medie per la nostra industria nell’Unione Europea, il 34% di queste bollette è costituito da tasse. E se considerate le bollette energetiche medie delle famiglie nell’Unione Europea, il 42% di queste bollette è costituito da tasse. Quindi lavoriamo insieme per ridurre queste tasse e per consentire alle imprese e alle famiglie di passare all’utilizzo di elettricità prodotta internamente, anzichè di combustibili importati. Per essere chiari: so che l’Europa continuerà a utilizzare petrolio e gas come base per anni a venire, senza alcun dubbio. Ma questo non sarà mai una fonte di vantaggio per l’industria europea, nè per i suoi consumatori, nè per il nostro pianeta. E in quest’ottica, proporremo anche di cooperare per accelerare il rilascio delle autorizzazioni e per sfruttare appieno le nostre norme sugli aiuti di Stato e, naturalmente, i nostri Fondi di coesione. Ma le nostre industrie e le nostre famiglie non possono aspettare oltre. Hanno bisogno di energia a prezzi accessibili in questo difficile contesto geoeconomico, e ne hanno bisogno ora”.

– Foto IPA Agency –

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