MANTOVA – Coronamento di una vita dedicata al lavoro dalla passione per la meccanica, il Cavaliere del Lavoro Edi Bondioli diventa ingegnere meccanico. L’imprenditore mantovano, fondatore quasi settant’anni fa, insieme al socio Guido Pavesi, della “Bondioli & Pavesi”, azienda nota in tutto il mondo e diffusa su numerose unità produttive in diversi continenti, entra a far parte della limitata schiera dei laureati ad honorem dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia: sono poco più di un centinaio in oltre otto secoli di storia accademica.
Unimore, infatti, questa mattina,nella sede della Fondazione UniverMantova ha attribuito all’imprenditore di Suzzaral più importante titolo accademico che – storicamente e per consuetudine – viene conferito solo a “personalità i cui meriti scientifici, umanitari e sociali siano di indubbio rilievo e siano chiaramente riconosciuti come tali, anche a livello pubblico”.
Queste le ragioni che hanno portato ad assegnare all’imprenditore la Laurea Honoris Causa nella magistrale di Ingegneria Meccanica, “L’attività ingegneristica di Edi Bondioli coinvolge fondamentalmente la produzione di sistemi per la trasmissione ed il controllo della potenza su macchine operatrici mobili nel settore dell’agricoltura e dell’industria. In questi due settori Edi Bondioli ha mostrato una vivace creatività unita a padronanza tecnica, intuito ed innate capacità progettuali oltre che capacità imprenditoriale”.
Edi Bondioli nell’esposizione della sua lectio magistralis, pronunciata dopo aver ricevuto il tocco dell’Ateneo ed il diploma di laurea, ha ripercorso la sua incredibile evoluzione professionale, partita da una bottega fondata nel 1950 e giunta oggi a un’azienda nella quale sono impiegate oltre 1.700 persone in tutto il mondo.
“Voglio ringraziare il Rettore dell’Università per concedere questo grande onore a un vecchio meccanico appassionato della sua professione”. Così ha deciso di presentarsi Edi Bondioli, nell’apertura del suo intervento in cui ha voluto far emergere il lato ingegneristico della sua attività piuttosto che quello imprenditoriale. La lezione ha dato ampio spazio alla spiegazione dei principali prodotti ideati e brevettati dal candidato, con particolare attenzione all’albero cardanico, l’oggetto che primo fra tutti ha portato il nome di Bondioli fuori dai confini italiani. Il neo ingegnere, infine, ha precisato di detenere con orgoglio la paternità di tutti i componenti a marchio “Bondioli & Pavesi”, realizzati esclusivamente all’interno degli stabilimenti del Gruppo.
Bondioli, figlio di un falegname e ultimo di quattro fratelli, comincia a lavorare giovanissimo presso un artigiano di Suzzara, la sera frequenta un corso in materie tecniche e dell’industria. Nel 1950, assieme a Guido Pavesi, suo collega di lavoro, decide di fondare la Bondioli & Pavesi. Dotato di intuito ed innate capacità progettuali, nel 1953 Bondioli sviluppa e introduce ciò che diventerà per sempre l’elemento identificativo dell’azienda: l’albero cardanico. Viene così a definirsi un Gruppo che, nato dall’ambizioso sogno di un ragazzo, oggi occupa oltre 1.700 persone in Italia e nel Mondo, con 14 unità produttive, 13 filiali commerciali ed un fatturato consolidato di circa 300 milioni di euro. Molti brevetti, frutto dell’ingegno di Bondioli, vengono depositati negli anni (il primo nel 1968) ed altri da lui sviluppati, ancora oggi nel 2019, sono in essere. Tutti i giorni presente in Ufficio Tecnico, è l’anima attiva, il fulcro delle idee e degli impulsi tecnologici della propria azienda. Per Bondioli tuttavia la Bondioli & Pavesi rimane sempre la sua “Bottega” come ama affettuosamente chiamarla. Quella bottega in cui lui stesso, avendo coniato e ripentendosi come motto personale la necessità di “un grande sforzo, per ottenere un piccolo risultato”, si reca sin dal 1950, senza aver mai perso quella grinta e la voglia di progettare ed innovare. Già nel 1996 è stato insignito dell’onorificienza di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica.