MANTOVA – «Per i consulenti del lavoro, la promozione di un lavoro etico è uno degli aspetti fondamentali della professione, che fin dal nome e dal riconoscimento sancito dalla legge 11 gennaio 1979 n. 12 porta con sé questa missione».
Con queste parole il ministro del Lavoro Marina Calderone è intervenuta oggi al Mamu, all’incontro “Dialoghi sul diritto delle professioni” promosso dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Mantova, davanti a una platea gremita, oltre che di professionsiti, anche di autorità civili e militari.
Rivolgendosi al prefetto Roberto Bolognesi, il ministro ha ricordato: «Come vede signor prefetto, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali conosce molto bene l’ordinamento professionale dei consulenti del lavoro perché orgogliosamente è un consulente del lavoro».
Calderone ha ribadito che «i professionisti italiani sanno perfettamente cosa vuol dire svolgere la professione richiamandosi sempre a due principi: quello dell’etica e della deontologia», annunciando una nuova riforma: «A distanza di dodici anni dall’ultima riforma, come governo abbiamo sentito la necessità di riprendere in mano e riannodare le fila di un percorso che riporti a una stagione riformatrice».
A margine dell’incontro, accompagnata dalla senatrice Paola Mancini, il ministro si è confrontata con i giornalisti su alcune tematiche. La sicurezza sul lavoro innanzitutto. «Da quando ci siamo insediati, il tema della sicurezza sul lavoro è diventato prioritario nell’agenda di governo. Abbiamo potenziato i controlli assumendo 300 nuovi ispettori e 100 carabinieri». Tra le misure, «la patente a crediti, il badge di cantiere, l’assicurazione Inail per studenti e personale scolastico e un fondo per le borse di studio per gli orfani delle vittime di infortunio».
Sull’andamento del mercato del lavoro locale, ha precisato: «Che nel Mantovano abbiate un record di occupazione precaria è una cosa che apprendo, perché invece gli indicatori e le performance del vostro mercato del lavoro sono estremamente interessanti dal punto di vista della stabilità dei rapporti». «Oggi – ha aggiunto – il lavoro c’è, ma le aziende faticano a trovare lavoratori e lavoratori formati. La nostra sfida è portare a bordo i giovani, ridurre drasticamente il numero di quelli che non studiano e non si attivano, e investire sulla formazione lungo tutto l’arco della vita lavorativa, soprattutto in un mondo del lavoro in transizione ecologica e digitale».
Abb















