Il Covid presenta un conto salato da oltre 50 miliardi di euro all’economia italiana. A certificarlo è il calo del Pil, che, nella stima preliminare dell’Istat, crolla del 12,4% su base congiunturale e del 17,3% su base annua nel secondo trimestre.
Una contrazione “senza precedenti” la definisce l’istituto di statistica, dalle cui tavole emerge come il valore del prodotto, tra aprile e giugno, si sia ridotto di 50,289 miliardi rispetto ai primi tre mesi dell’anno. “Dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%)”, sottolinea l’Istat, “l’economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%)”.
Un crollo determinato dal “pieno dispiegarsi degli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate. Con il risultato del secondo trimestre”, rileva ancora l’istituto “il Pil fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica”. A frenare e’ il valore aggiunto di tutti i comparti, dall’industria all’agricoltura ai servizi.
Ma a preoccupare è anche l’andamento del costo della vita che alimenta sempre di più lo spettro di A luglio, l’inflazione è risultata negativa per il terzo mese consecutivo, come non accadeva da maggio 2016.
Qualche buona notizia arriva invece dalle vendite al dettaglio, sostenute soprattutto dal commercio elettronico che sono balzate a giugno del 12,1% in valore e del 12,5% in volume. In particolare, quelle dei beni non alimentari sono cresciute del 24,4% in valore e del 24,7% in volume, mentre quelle dei beni alimentari sono diminuite lievemente in valore e in volume (-0,6%).