CNA, artigiani allo stremo: troppa burocrazia, troppe tasse e poco ascolto

MANTOVA – “Non meravigliamoci se gli artigiani chiudono bottega.” A lanciare l’allarme è la direttrice della CNA, Elisa Rodighiero, che mette nero su bianco una realtà ormai insostenibile per migliaia di piccole imprese.

Le criticità in cifre

Oltre il 55% dei guadagni di micro e piccole imprese viene eroso ogni anno da imposte e tasse.

Esistono 1.982 modalità di incentivo, tra nazionali e locali, molte senza copertura finanziaria.

Solo il 5% degli appalti pubblici viene affidato alle piccole imprese.

Il 40% delle aziende non riceve pagamenti nei tempi concordati, con gravi ripercussioni sulla liquidità.

Il caso emblematico è quello del Fondo per l’autoproduzione da 320 milioni di euro dedicato agli impianti da fonti rinnovabili: ⏱ Per definire la misura sono serviti 584 giorni, mentre le imprese hanno potuto accedervi per appena 74 giorni, festivi compresi.

Il peso della burocrazia Secondo Rodighiero, ogni ora passata a compilare scartoffie è un’ora sottratta al lavoro, alla produzione, alla creatività, alla formazione degli apprendisti.

Un artigiano dedica in media 313 ore all’anno (quasi 40 giorni lavorativi) agli adempimenti burocratici, per un costo stimato in 9.210 euro.

Le chiusure nel tempo

Nel solo territorio mantovano, 3.522 imprese artigiane hanno chiuso negli ultimi 12 anni.

A livello nazionale, in 10 anni, sono sparite circa 300.000 aziende artigiane.

Rodighiero conclude con una riflessione amara ma necessaria: “Finché non cambiano le regole, l’artigianato sarà destinato a scomparire sotto il peso di costi, scartoffie e ingiustizie. Non possiamo più stupirci: dobbiamo intervenire.”