MANTOVA – Annata in sofferenza per il settore apistico, con la produzione di miele in provincia di Mantova che è diminuita mediamente intorno al 30-40% rispetto alla stagione precedente. Colpa dei cambiamenti climatici, delle gelate primaverili e della siccità estiva, afferma Coldiretti Mantova, che battezza il 2021 come uno dei peggiori per la produzione di miele degli ultimi anni.
È riuscito in parte a contenere i danni chi ha svolto intensa attività di nomadismo degli alveari, riuscendo così a fronteggiare meglio una stagione soggetta a marcati fenomeni atmosferici avversi.
“In provincia di Mantova la situazione non è stata favorevole – commenta Pietro Rovesti, apicoltore di Suzzara con un patrimonio di circa 300 arnie -. Io ho dislocato le arnie in diversi comuni del Basso mantovano e ho prodotto qualcosa in più, ma parliamo di un calo delle produzioni di oltre il 20% rispetto all’anno scorso, che non è comunque poco”.
Fra le varietà prodotte, Rovesti si è salvato con il miele di tarassaco primaverile, con il tiglio e il millefiori, ma a causa delle gelate ha completamente “bucato” la produzione di miele di acacia.
In difficoltà anche Stefano Trivini, premiato al concorso Oscar Green del 2019 con “Il miele delle Isole del Po”, che non è riuscito a produrre miele d’acacia per le basse temperature e le gelate che hanno compromesso la fioritura delle piante. “Ci siamo rifatti in parte nei mesi successivi e, in particolare, nel mese di settembre – dice Trivini – ma anche nel periodo estivo l’assenza di pioggia ha messo in difficoltà le essenze erbacee del periodo, compromettendo la produzione di miele”. Il bilancio, non ancora definitivo, è comunque di un -50% rispetto al 2020.
La produzione di miele in provincia di Mantova – secondo le stime di Coldiretti Mantova – si aggira intorno ai 200mila euro.