MILANO (ITALPRESS) – “Siamo in emergenza economica. L’impatto del Coronavirus sull’economia globale lo sconteremo duramente”. A lanciare l’allarme e’ Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda.
“Fermare la Lombardia, che era gia’ in forte rallentamento, significa frenare oltre un quinto del PIL italiano e dare un duro colpo a tutta la filiera dell’industria, che rischia di impiegare mesi a recuperare lo svantaggio economico con il resto del mondo. In questa regione lavorano un quarto degli addetti del manifatturiero italiano, da cui deriva oltre il 27% dell’export nazionale. Bisogna contenere i toni di allarmismo: siamo al paradosso di dover garantire ai partner commerciali l’assoluta idoneita’ e sicurezza dei prodotti delle nostre imprese. Occorrono immediati interventi normativi che introducano misure di sostegno alle imprese sia di natura finanziaria, sia di sostegno al lavoro e sia di politica estera. Non sono sufficienti le poche misure adottate e ipotizzate finora. Oltre al danno economico va considerato il danno reputazionale, che avra’ un impatto significativo sulla nostra economia nel medio e lungo periodo. Prepariamoci a lavorare duramente per recuperare la nostra credibilita’ internazionale. Ogni giorno che rimaniamo fermi diamo un colpo al cuore dell’economia italiana, cioe’ al nostro futuro”.
(ITALPRESS).
“Fermare la Lombardia, che era gia’ in forte rallentamento, significa frenare oltre un quinto del PIL italiano e dare un duro colpo a tutta la filiera dell’industria, che rischia di impiegare mesi a recuperare lo svantaggio economico con il resto del mondo. In questa regione lavorano un quarto degli addetti del manifatturiero italiano, da cui deriva oltre il 27% dell’export nazionale. Bisogna contenere i toni di allarmismo: siamo al paradosso di dover garantire ai partner commerciali l’assoluta idoneita’ e sicurezza dei prodotti delle nostre imprese. Occorrono immediati interventi normativi che introducano misure di sostegno alle imprese sia di natura finanziaria, sia di sostegno al lavoro e sia di politica estera. Non sono sufficienti le poche misure adottate e ipotizzate finora. Oltre al danno economico va considerato il danno reputazionale, che avra’ un impatto significativo sulla nostra economia nel medio e lungo periodo. Prepariamoci a lavorare duramente per recuperare la nostra credibilita’ internazionale. Ogni giorno che rimaniamo fermi diamo un colpo al cuore dell’economia italiana, cioe’ al nostro futuro”.
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