Tra le tante iniziative in coda alla Giornata Internazionale della donna, ieri, 16 marzo, presso l’Associazione Hope Running di Chivasso, sita al civico 60 di corso Galileo Ferraris, si è svolto un interessante convegno dal titolo “Donne e disabilità: donne uniche”, seguito, accolto e partecipato da un folto pubblico.
A fare gli onori di casa è stato Giovanni Mirabella, presidente dell’Associazione ospitante, impegnata in diverse iniziative volte a garantire l’inclusione delle persone con disabilità. Isabella Caruso, dottoressa in Psicologia Clinica e moderatrice dell’evento, ha guidato i numerosissimi interventi che si sono susseguiti nel corso del pomeriggio. Tra questi, Cristina Varetto, assessore alle politiche sociali del Comune di Chivasso, Maurizio Marrone, assessore alle politiche sociali della Regione Piemonte, Tatiana Verlaet, Presidente della Consulta delle Pari Opportunità del Comune di Chivasso, poi Donatella Tubino, presidente LILT della Città Metropolitana di Torino, Rosanna Carrera, Delegata LILT per la sezione di Chivasso, ed infine Francesco Amatuzzo, socio di Hope Running e membro della consulta delle Pari Opportunità del Comune di Chivasso.
Diverse le testimonianze, storie di vita personale o più squisitamente legate all’impegno sociale e politico di chi è intervenuto, che hanno contribuito ad arricchire un Convegno denso di contenuti.
È stata fatta luce sulle molteplici difficoltà che incontra una donna disabile, legate sia all’accessibilità fisica di strutture cosiddette “pubbliche” ed alla più o meno complicata mobilità lungo le arterie cittadine, sia ai pregiudizi di cui ella continua ad essere oggetto in quanto donna e disabile, nonostante i passi avanti già compiuti ma che, evidentemente, non sono ancora sufficienti.
Altrettanto folte sono state, durante la conferenza, le proposte e gli obiettivi posti dalle personalità presenti al fine di proseguire il lungo “cammino” di inclusione, acciocché diventi sempre più concreto e non rimanga solamente un mucchio di parole astratte.
Perché, riportando una celebre frase pronunciata dalla schermitrice e campionessa paralimpica Bebe Vio: “Essere speciali significa riuscire a far capire che il tuo punto debole diventa quello di cui vai più fiero“, citazione con cui si è concluso anche l’incontro.