MANTOVA – L’export della provincia di Mantova continua a crescere e lo fa nonostante i dazi statunitensi e le difficoltà del commercio internazionale. Nei primi nove mesi del 2025 le esportazioni mantovane hanno raggiunto 6,1 miliardi di euro, con un aumento di 412,5 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a un +7,2%.
È quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che fotografa una buona tenuta dell’export italiano anche in un contesto segnato da tensioni geopolitiche, i dazi voluti da Trump e dalla svalutazione del dollaro. Nel complesso, dopo la flessione del 2024, nei primi nove mesi del 2025 le esportazioni italiane nel mondo sono cresciute di 16,6 miliardi di euro (+3,6%), portando l’Italia al quarto posto tra i Paesi del G20 per valore dell’export, alle spalle di Cina, Stati Uniti e Germania.
Le province più performanti per export complessivo
A livello territoriale, nei primi tre trimestri del 2025 si distinguono alcune province per la forte crescita dell’export complessivo. Le performance migliori si registrano a Palermo (+160,6%), Vibo Valentia (+151,2%), Sud Sardegna (+129,5%) e Trieste (+118,7%). Incrementi significativi si osservano anche a Enna (+64,2%), L’Aquila (+50,5%), Rieti (+48,7%) e Firenze (+48,2%), che resta tra le province italiane con il maggior valore assoluto di esportazioni. In questo contesto, Mantova si colloca tra le province in crescita, con un incremento superiore alla media nazionale, confermando il ruolo strategico del suo sistema produttivo nei mercati internazionali.
Export a segno più anche verso gli Usa ma non a Mantova che compensa su altri mercati
Il dettaglio per area geografica mostra però una dinamica più articolata. Nei primi nove mesi del 2025 l’export della provincia di Mantova verso gli Stati Uniti è sceso da 244,3 a 217,2 milioni di euro, con una flessione di 27,1 milioni, pari a -11,1%. Questo andamento potrebbe indicare che le imprese mantovane hanno reagito alle nuove barriere commerciali diversificando i mercati di sbocco, rafforzando le vendite verso altre aree del mondo. A livello nazionale, del resto, l’export italiano verso gli Usa è comunque cresciuto del 9%, sostenuto in particolare dai prodotti Made in Italy di fascia medio-alta, difficilmente sostituibili nonostante l’aumento dei prezzi.
Le province più performanti verso gli Stati Uniti
Sul mercato statunitense emergono forti differenze tra territori. La crescita più marcata è quella di Trieste, dove le esportazioni sono passate da 107 milioni a oltre 1,26 miliardi di euro (+1.080%), trainate dalla cantieristica navale. Seguono Enna (+582,4%) e Vibo Valentia (+434,5%), spinte dall’agroalimentare. Incrementi molto rilevanti si registrano anche a Genova (+270,3%) e Frosinone (+237,4%), mentre Firenze si conferma la provincia italiana più orientata verso il mercato USA in termini assoluti, con 5,7 miliardi di euro di export nei primi nove mesi del 2025 (+30%). Secondo la Cgia, pur invitando alla prudenza nelle valutazioni di medio-lungo periodo, i primi dati disponibili indicano che dazi, crisi internazionali e oscillazioni valutarie non hanno fermato l’export italiano. Nel caso di Mantova, la crescita complessiva delle esportazioni a fronte di un calo verso gli Stati Uniti evidenzierebbe la capacità di adattamento delle imprese, che hanno saputo individuare nuovi mercati e nuove opportunità per sostenere lo sviluppo.
















