Germania reintroduce sgravi gasolio agricolo. Confai: “Servono agevolazioni anche in Italia”

MANTOVA – “In una fase di incertezza globale per l’agricoltura, con probabili tagli della Politica agricola comune che per l’Italia peseranno per un miliardo di euro l’anno e difficoltà legate alle tensioni internazionali che si ripercuotono sugli scambi commerciali, è opportuno individuare efficaci soluzioni per sostenere il comparto primario”. A sostenerlo è Marco Speziali, presidente di Confai Mantova, che plaude all’iniziativa sulla defiscalizzazione del gasolio agricolo in Germania. Una marcia indietro del Consiglio dei ministri ha deciso di reintrodurre integralmente, a partire dal 2026, l’agevolazione fiscale per le imprese agricole e forestali, con l’obiettivo di offrire un sollievo finanziario concreto alle aziende del settore. Fra le novità applicate in Germania, sottolinea Confai Mantova, anche i carburanti Hvo (derivati dall’olio vegetale idrogenato) beneficeranno di una compensazione pari a 21,4 centesimi al litro. La ricaduta sui conti delle imprese agricole sarà percepibile dal 2027, ma si tratta di una inversione di rotta significativa, dal momento che gli sgravi fiscali sul gasolio agricolo erano destinati a essere aboliti completamente a decorrere dal 1° gennaio 2026.

“Il dietrofront della Germania sul tema della defiscalizzazione del gasolio agricolo – afferma il direttore di Confai Mantova, Stefano Bonisoli – rappresenta plasticamente una risposta a quanti, anche in Italia, in passato avevano ipotizzato di eliminare gli aiuti per i carburanti da autotrazione in agricoltura. Togliendo una misura necessaria per i bilanci delle imprese agricole e agromeccaniche si avrebbero, infatti, modesti ritorni per lo Stato, ma pesanti riflessi sulla vita stessa delle realtà che operano nel comparto, con particolare effetto per il contoterzismo professionale e la flotta di trattrici e mezzi agricoli operanti”.

Oltre al rimborso sul gasolio agricolo, la Germania – secondo quanto riporta il portale Agrarheute – ha previsto dal prossimo anno la riduzione dell’Iva per i servizi di ristorazione e mensa (esclusa la somministrazione di bevande) dal 19% al 7%, a partire dal 1° gennaio 2026, con l’obiettivo di rafforzare il comparto della ristorazione e stimolare una diminuzione dei prezzi. La misura riguarderà non solo i ristoranti tradizionali, ma anche caffè situati all’interno delle aziende agricole, panetterie, macellerie, il commercio al dettaglio di generi alimentari, i servizi di catering e le mense di asili, scuole e ospedali.

“Anche l’Italia dovrà predisporre un piano di agevolazioni per il comparto agricolo, le imprese agricole e agromeccaniche, la catena di approvvigionamento alimentare – commenta Speziali – così da rendere meno oneroso l’impatto dei tagli della Pac e dare quell’ossigeno necessario a sostenere il ricambio generazionale, a favorire l’ingresso di giovani in agricoltura e a migliorare la competitività delle imprese della filiera agricola”.