Il consorzio produttori carne bovina a confronto il 4 aprile a Rovato

Il Consorzio lombardo produttori carne bovina, realtà storica nel settore con circa 400 allevamenti iscritti e una produzione intorno agli 85mila capi, presenta il progetto “Lombardia Beef on Dairy: ristalli italiani, allevatori da carne e da latte a confronto”, in occasione dell’assemblea annuale convocata per venerdì 4 aprile (ore 18:30) al Centro Fiere Franciacorta di Rovato in via Martinengo Cerasesco 47. L’appuntamento assembleare si svolgerà all’interno della 134ª edizione della rassegna Lombardia Carne.

Interverranno al convegno Massimiliano Ruggenenti, presidente del Consorzio lombardo produttori carne bovina (Clpcb); il professor Martino Cassandro, direttore generale di Anafibj; Claudio Grazioli, allevatore di bovini da latte che pratica lo svezzamento dei vitelli; Renato Zaghini, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano; Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti; Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura e Sovranità alimentare. Modera l’incontro il giornalista Matteo Bernardelli.

“Il progetto dedicato ai ristalli italiani, che stiamo definendo in collaborazione con l’Associazione nazionale della Frisona italiana, Bruna e Jersey, Coldiretti e Regione Lombardia – spiega il presidente del Clpcb, Massimiliano Ruggenenti – vuole rappresentare una prima risposta all’emergenza che sta colpendo il comparto dell’allevamento da carne: la difficoltà di reperire animali da ristallo, in particolare dalla Francia, che è il primo bacino di approvvigionamento dei broutard. Puntiamo quindi a sostenere una filiera nazionale, valorizzando le vacche da latte a fine carriera per incrementare la natalità interna dei bovini da carne, garantire maggiore redditività alla zootecnia da latte, difendere e promuovere le aree svantaggiate e i pascoli che potrebbero ritornare ad ospitare gli allevamenti e ridurre i costi di acquisto dei capi da ingrasso per gli allevatori da carne”.

Una filiera virtuosa, dunque, orientata a favorire sostenibilità economica, ambientale e sociale allo stesso tempo. Nel 2024 il tasso di autoapprovvigionamento della carne bovina italiana è salito – secondo i dati elaborati da Teseo.Clal.it – al 51,7%, ma ancora lontano dal garantire un equilibrio interno sufficiente.

“Oggi il comparto vive una profonda crisi, legata da un lato agli elevati costi dei ristalli, saliti nei primi tre mesi del 2025 di quasi il 30% rispetto allo stesso periodo del 2024 – segnala il Clpcb – e dall’altro dall’aumento dei prezzi delle carni bovine al banco vendita, aspetto che nel trimestre novembre 2024-gennaio 2025 ha portato a un calo dei consumi tendenziale dell’1,4%, a fronte di un aumento del 2,1% dei prezzi della carne bovina fresca”.

“La redditività degli allevamenti da carne è in diminuzione e molti produttori sono in difficoltà – afferma Ruggenenti -. Sarebbe un aiuto attuare da parte di Ismea o di Regione Lombardia delle soluzioni per favorire l’accesso a prestiti agevolati per aiutare le stalle a reggere l’impatto, in attesa che una prima produzione di vitelli da vacche da latte italiane entri nel circuito di vendita”.