Il Gruppo Frati dice addio a Confindustria Mantova

MANTOVA – Il Gruppo Frati lascia Confindustria Mantova. La notizia è di quelle che nel mondo economico non passano inosservate perchè l’azienda di Pomponesco leader in Europa per produzione di pannelli truciolari, con i suoi 300 milioni di fatturato, 800 dipendenti e una capacità produttiva di oltre 4.000 metri cubi al giorno, è una delle realtà imprenditoriali più importanti del territorio virgiliano e rappresentava dunque uno dei nomi di peso all’interno dell’associazione di via Portazzolo.
L’azienda è nel mercato dal 1961 e, grazie all’impegno e alla lungimiranza del fondatore Luigi Frati, scomparso il 24 dicembre scorso, è diventata negli anni uno dei punti di riferimento del settore legno in Italia e in Europa. Sulla scelta di lasciare Confindustria, la proprietà dell’azienda ha preferito non rilasciare dichiarazioni spiegando che “i motivi sono stati sufficientemente enunciati nelle sedi opportune”.

Ma la defezione del Gruppo Frati potrebbe non essere un caso isolato. All’interno di Confindustria Mantova serpeggerebbe infatti un certo malcontento, con diversi associati che lamentano una “mancanza di coinvolgimento” da parte dei vertici e una gestione ritenuta poco inclusiva. A pesare sul clima generale anche il ruolo che diversi imprenditori definiscono “marginale” attribuito a Confindustria nella nuova Camera di Commercio a tre. Le tensioni non avrebbero risparmiato anche la stessa struttura organizzativa tanto che qualche nome storico tra i dipendenti avrebbe deciso di lasciare.

Tornando all’uscita di Frati, bisogna ricordare in ogni caso che non è la prima volta che Confindustria registra degli abbandoni importanti da parte di imprese associate. Emblematico il caso di Mauro Saviola, che circa 25 anni fa decise di uscire portando con sé una sessantina di aziende del Viadanese. Altro abbandono importante fu quello nel 2015 di Raccorderie Metalliche, l’azienda di Pierluigi Ceccardi, già presidente di Confindustria Mantova dal 2002 al 2006 e successivamente numero uno di Federmeccanica a livello nazionale.