MANTOVA – La Lombardia è il cuore pulsante dell’economia italiana: una regione che esprime il più alto numero di PMI del Paese, una base produttiva articolata, una capacità manifatturiera unica e una cultura imprenditoriale consolidata. Eppure, un indicatore oggi impone una riflessione: chi guida queste imprese e quanto tempo resta prima che una parte significativa del sistema produttivo debba affrontare un ricambio alla guida?
La volontà di fornire una risposta a queste domande cruciali ha spinto Perpethua, società specializzata in operazioni di passaggio generazionale e M&A per le piccole e medie imprese, a realizzare un Osservatorio sulle PMI per capire la continuità del sistema produttivo regionale, il rischio di perdita di valore e competenze e la necessità di pianificare a lungo termine da parte degli imprenditori lombardi.
Sulla base di un campione analizzato pari a 629 realtà aziendali, a Mantova e provincia oltre il 41% degli imprenditori e delle imprenditrici che guidano piccole e medie imprese ha più di 60 anni. Un dato che vede il mantovano guidare la classifica lombarda, visto che, a livello regionale, la quota si attesta a circa il 36% con oltre 19 mila Pmi prese in esame.
In media, gli imprenditori delle PMI lombarde hanno più di 56 anni (56,4). Nella percentuale di over 60, Mantova è seguita da Varese (40,3%) e Pavia (39,4%). Situazione analoga nelle altre province: a Como e Lecco, ad esempio, la quota di imprenditori over 60 sfiora o supera il 39%. Nelle province più grandi, come Milano, il dato resta comunque elevato (36%), considerando una base di oltre 7.500 aziende analizzate. In linea con la media regionale, seppur con livelli leggermente inferiori, si trovano le province di Bergamo (35% su 2.405 imprese analizzate) e di Brescia – con una quota di capi azienda oltre i 60 anni pari al 33% sulle 2.883 imprese analizzate.
In tutte le province lombarde analizzate emerge la presenza costante di imprenditori over 70 e una quota non trascurabile di imprenditori over 75 e over 80. A Mantova il 14,8% degli imprenditori ha più di 70 anni, il 7,9% più di 75 anni e il 2,1% più di 80 anni. A Milano, il 13,7% ha più di 70 anni e a Como la percentuale sale addirittura al 15,2%. Questi numeri indicano una realtà evidente: una parte consistente delle PMI lombarde rischia, nei prossimi anni, di trovarsi senza una guida certa, con conseguenze dirette su governance, valore, occupazione e capacità di innovazione.
Il dato anagrafico, da solo, non basterebbe a spiegare la criticità. Il vero nodo è che in molte imprese non esiste un successore interno. Figli e familiari spesso scelgono percorsi differenti, al di fuori dell’azienda di famiglia, oppure non sono stati coinvolti gradualmente nell’azienda. Il risultato è una crescente quota di imprese solide, storiche e redditizie che non ha un piano per il “dopo”. In Lombardia, il 3% degli imprenditori ha più di 80 anni ma continua a occuparsi della gestione quotidiana. Un patrimonio di esperienza immenso, che però può diventare vulnerabilità senza una transizione programmata.
“Se da un lato i numeri mettono in luce una criticità, dall’altro evidenziano anche una straordinaria opportunità di rinnovamento. Il passaggio generazionale è un momento delicato, ma rappresenta anche una grande occasione per rilanciare la crescita, attrarre nuovi capitali e costruire una governance più solida” – sottolinea Tobia Piovesan, CEO di Perpethua.















