Lavoro, nel mantovano bene l’occupazione. Disoccupati al 4,7%, ma la provincia è maglia nera per i neet

MANTOVA – Far raccordare mondo produttivo e istituzioni scolastiche, istituendo per questo tre tavoli permanenti dedicati al mondo della formazione ma soprattutto rivolti alle dinamiche di chi deve scegliere il percorso di studio per le superiori, di chi entra per la prima volta nel mondo del lavoro e di chi per i motivi più disparati ne è uscito e ha la necessità di rientrarvi: il primo dedicato alle scuole medie, il secondo per il post diploma e il terzo riservato agli adulti. Tre contesti diversi che vanno a intercettare altrettante tipologie di cittadini che hanno bisogno di essere accompagnati in fasi chiave del loro percorso formativo – lavorativo. Di tutto ciò si è parlato questa mattina in occasione degli Stati Generali della formazione, un appuntamento fortemente voluto dal Presidente della Provincia Carlo Bottani e dal consigliere provinciale con delega alle politiche per il lavoro Donatella Panizzi.     

“Quello di oggi è l’inizio di un importante percorso che come Provincia intendiamo portare avanti per far raccordare al meglio attività produttive e istituzioni scolastiche – ha affermato il Presidente dell’ente di Palazzo di Bagno Carlo Bottani aprendo i lavori tenutisi nell’auditorium del Conservatorio ‘Campiani’ di Mantova alla presenza di Sindaci, sindacati, organizzazioni datoriali, Camera di Commercio, Dirigente scolastico provinciale  ed esponenti degli enti accreditati per il lavoro e la formazione   -. Ciò che vorremmo fare da oggi è conoscerci meglio, sapere chi fa formazione e approfondire i bisogni del nostro tessuto produttivo”. Una realtà quella della provincia di Mantova che vede un tasso di occupazione del 65.9% contro un tasso di disoccupazione del 4,7 per cento (uno dei più bassi degli ultimi dieci anni) segnale che il lavoro c’è anche se non sempre, specie in certe mansioni, vi è la disponibilità di personale qualificato. I settori dove vi è la maggiore richiesta? Nel distretto della calzetteria, come spiegato da Alessandro Gallesi di Adici, ma scarseggiano anche geometri, infermieri e medici, idraulici, elettricisti. E il trend, se non interverranno profondi correttivi come ricordato da Dino Perboni e Daniele Soffiati, segretari generali rispettivamente di Cisl e Cgil è destinato a peggiorare visto il calo demografico degli anni successivi, al minor arrivo di stranieri e alla fuga di giovani verso l’estero.

Se i dati sull’occupazione sono più che incoraggianti, per contro la provincia di Mantova è maglia nera in Lombardia per i neet, ossia coloro che non lavorano e non studiano. “Il tema della formazione è come un diamante dalle mille sfaccettature – ha sottolineato Marco Zanini, Segretario Generale della Camera di Commercio di Mantova -. Stiamo assistendo a un pericoloso sfasamento e a una divaricazione tra quello che le imprese cercano e le competenze che ad oggi sono disponibili”. Confermata la difficoltà ad istituire ITS per mancanza di iscritti, nonostante gli elevatissimi tassi di occupazione dei post diplomati in uscita dagli istituti tecnici superiori.

“Cercheremo di realizzare corsi che siano specificatamente richiesti dalle aziende” ha confermato Roberta Gaburri, presidente di Formazione Mantova.