Nel Mantovano import (-17,1%) ed export (-11,5%) in calo nei primi 9 mesi del 2023. Pesa la recessione tedesca

MANTOVA – Nel terzo trimestre 2023 emerge, tra le imprese mantovane, un rallentamento degli scambi internazionali, proseguendo l’andamento che ha caratterizzato anche il primo semestre dell’anno. I primi nove mesi del 2023 vedono, infatti, un calo delle esportazioni mantovane del -11,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dai dati di fonte Istat, elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, risulta che a settembre 2023 le esportazioni ammontano a 5,84 MLD di euro, contro un valore di import pari a 5,59 MLD di euro, in contrazione anch’esso del -17,1% rispetto al 2022. Il saldo commerciale si mantiene positivo, ammontando a oltre 247 MLN di euro. Le esportazioni in Lombardia e in Italia vedono, al contrario, segno più, risultando pari rispettivamente al +1,6% e al +1%. Nel panorama regionale Mantova si colloca in ultima posizione, in territorio negativo assieme a Brescia, Cremona e Como.

Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano valori negativi per quasi tutte le tipologie di prodotto: prodotti in metallo (-15%), macchinari (-0,8%), sostanze e prodotti chimici (-28%), mezzi di trasporto (-37,5%), articoli in gomma e materie plastiche (-6,3%), apparecchi elettrici (-4,6%), prodotti in legno e carta (-1,4%), articoli in pelle (-8,7%) e prodotti tessili (-0,3%). Performance positive invece per i prodotti alimentari (+5,5%), gli articoli di abbigliamento (+1,4%) e i prodotti delle altre attività manifatturiere (+3%).
Anche sul fronte delle importazioni emergono variazioni negative per la maggioranza dei prodotti. Le performance peggiori riguardano i prodotti in metallo (-39,4%), le sostanze e prodotti chimici (-27,4%), i prodotti petroliferi (-36,9%), i macchinari (-31,7%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-16,7%), i prodotti in legno e carta (-25,3%), gli apparecchi elettrici (-34,4%); segno meno anche gli apparecchi elettronici e ottici (-2,6%), i prodotti tessili (-11,9%) e gli articoli in pelle (-7,4%). Variazioni positive si registrano invece per i mezzi di trasporto (+69,2%), i prodotti alimentari (+12,4%), i prodotti dell’agricoltura (+6,1%) e gli articoli di abbigliamento (+22,8%).
L’analisi dell’andamento delle esportazioni della provincia di Mantova per paesi di sbocco evidenzia un calo generale verso i principali partner europei: Germania (-18,2%), Francia (-12,8%), Spagna (-9,4%), Regno Unito (-3,7%), Paesi Bassi (-1,8%), Polonia (-27,7%), Belgio (-29,1%), Austria (-24,4%), Ungheria (-29%) e Repubblica Ceca (-25,1%). Aumenti si evidenziano invece per Stati Uniti (+1%), Svizzera (+5,2%) e Turchia (+20,3%).
Le importazioni vedono una ripresa da parte di Germania (+7,6%) e Francia (+15,5%); da sottolineare anche una consistente crescita da parte del Regno Unito, del Vietnam e della Finlandia. Si evidenzia invece un calo dagli altri principali partners: Arabia Saudita (-23,4%), Cina (-63,5%), Turchia (-23,5%), Corea del Sud (-5,7%), Paesi Bassi (-30,7%), Spagna (-17,7%), India (-40,7%), Belgio (-3,6%) e Giappone (-21,7%).
Secondo il Commissario Straordinario della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, “i dati del terzo trimestre confermano ulteriormente la tendenza già emersa a inizio anno, con un rallentamento sul fronte degli scambi internazionali. A influenzare la frenata dell’export mantovano è la recessione della Germania, nostro primo sbocco commerciale, così come di altri mercati europei ed extra-Ue, e più in generale l’indebolimento del commercio mondiale. A ciò si accompagna anche il rallentamento della domanda interna, a causa delle condizioni di accesso al credito e della perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Va comunque sottolineato che i numeri più bassi riferiti all’inflazione emersi negli ultimi mesi fanno sperare in un recupero del potere d’acquisto dei consumatori, i cui effetti si vedranno solo nel corso del prossimo anno con gradualità. Difficile quindi prevedere quale sarà l’andamento sul fronte degli scambi internazionali per gli ultimi mesi dell’anno, dai quali in parte dipenderà l’eredità sul 2024”.
“Il rallentamento del commercio mondiale ha inevitabilmente avuto delle ripercussioni anche sull’interscambio provinciale” commenta il Presidente di Confindustria Mantova Fabio Viani. “La crescita delle esportazioni delle aziende mantovane, particolarmente sostenuta nel 2022, si è arrestata nella prima parte dell’anno per passare in territorio negativo nell’ultimo periodo. Le esportazioni della provincia hanno risentito in particolare delle difficoltà attraversate dall’industria tedesca, il forte calo dei flussi verso la Germania (-18,2 per cento) è stato determinato dalle riduzioni nella metallurgia e nella chimica e farmaceutica. A conferma, Mantova condivide dati negativi con le provincie lombarde in cui questi settori rappresentano il cuore dell’industria manifatturiera. Nonostante questo quadro, non mancano però segnali che fanno sperare in una ripartenza sul 2024. Nei mercati extra UE, notiamo che la crescita delle vendite verso Stati Uniti, Svizzera e Turchia continua ad essere sostenuta; i settori dell’alimentare e dell’abbigliamento, comparti identificativi della nostra industria, continuano a crescere in valore e volumi. Le aziende producono a pieno organico e il saldo occupazionale rimane positivo”.