Più di un mantovano su 4 è pensionato, 1100 euro l’importo medio

Mantova lavora e invecchia: oltre un mantovano su quattro è pensionato. È quanto emerge dal Rendiconto sociale Inps 2024, presentato al Centro Congressi MaMu dal presidente del Comitato provinciale Giuliano Cantoni e dal direttore Andrea Mario Bohuny, a seguito dei saluti istituzionali e degli interventi del direttore generale di Confindustria Mantova e vicepresidente del Comitato provinciale Daniele Ponselè, del segretario generale della Camera di Commercio Marco Zanini, della coordinatrice generale di UniverMantova Luisa Lavagnini e della direttrice di ITS Academy Mantova Simona Maretti.

I NUMERI 

Nel 2024 il tasso di occupazione è salito dal 68,9% al 69%, mentre la disoccupazione è scesa dal 4,7% al 3,5%. Significa che più mantovani hanno trovato lavoro, ma spesso in forme meno stabili: le assunzioni a tempo indeterminato sono diminuite (da 11.215 a 10.501), così come quelle a tempo determinato (da 19.009 a 18.468). Crescono invece i contratti part-time (da 13.721 a 13.908), soprattutto tra le donne, che cercano di conciliare impiego e famiglia. Le aziende mostrano solidità ma margini più stretti: le entrate contributive crescono dell’1,8%, meno della media nazionale (+3,28%). Diminuiscono le riscossioni da crediti aziendali (da 29,9 a 23,4 milioni di euro) e quelle coattive (da 18 a 16 milioni). Le ispezioni salgono a 54, con un tasso di irregolarità nei DURC del 9%, migliore rispetto al 16,2% nazionale. Dietro le cifre ci sono persone: lavoratori che perdono l’impiego e famiglie che cercano equilibrio. Le domande di NASpI, il sussidio per chi perde il lavoro, sono aumentate da 18.715 a 19.030; le ore di cassa integrazione da 1,11 a 1,16 milioni, e i beneficiari di sospensione dal lavoro da 8.610 a 9.342. Segnali di un’economia che tiene, ma non senza fragilità.
Nel Mantovano vivono 110.392 pensionati (52.911 uomini e 57.481 donne) e si contano oltre 130mila pensioni IVS. Le nuove pensioni liquidate nel 2024 sono 6.436, leggermente più dell’anno precedente, con un importo medio di circa 1.100 euro mensili. Le pensioni di invalidità civile sono 5.017, le indennità di accompagnamento 14.272 e i beneficiari di assegno sociale 2.809.
Il divario retributivo di genere resta marcato: 107,9 euro di retribuzione giornaliera media per gli uomini contro 76,5 per le donne, quasi il 30% in meno. È il segno di una disparità che attraversa tutti i settori e penalizza la componente femminile, più presente nei contratti brevi e nei part-time.
La popolazione cresce leggermente (+592 residenti), ma solo grazie ai nuovi arrivi dall’estero (+2.798). Il saldo naturale resta negativo (–2.206), a conferma dell’invecchiamento demografico. Le persone che hanno scelto il territorio virgiliano nel 2023 rappresentano lo 0,9% della popolazione (3.726 immigrati), più della media regionale (0,7%, pari a 68.723 persone) e nazionale (0,4%, pari a 251.537).
Sul fronte del welfare, le domande di Assegno di Inclusione sono state 1.924 e quelle di Sostegno alla Formazione e al Lavoro 193, in calo rispetto alle 2.633 prestazioni per Reddito e Pensione di cittadinanza del 2022. Migliorano invece i tempi di risposta dell’Inps: le visite per invalidità civile si concludono in 68 giorni (erano 78 nel 2023) e la fase amministrativa in 17 giorni, segno di una macchina pubblica più snella e digitale. L’uso dei servizi online (MYINPS) cresce del 22%, mentre le telefonate al contact center diminuiscono del 18%. La sede provinciale conta 110 dipendenti, di cui il 65% donne, in lieve calo rispetto all’anno precedente. «Mantova è una provincia laboriosa, con fragilità», ha spiegato Giuliano Cantoni. Per Andrea Mario Bohuny, «il lavoro è la prima forma di welfare: serve fiducia e continuità per renderlo stabile e sostenibile».

UN CONTRATTO SU DUE E’ PRECARIO 

Daniele Ponselè ha ricordato che «la presentazione del rendiconto è un momento di grande riflessione pubblica, uno spaccato economico e sociale», mentre Simona Maretti e Luisa Lavagnini hanno evidenziato l’importanza della formazione come  ponte tra scuola e impresa. Marco Zanini ha tracciato un quadro del tessuto economico locale, con « 35.487 imprese, il 93% di micro dimensioni». Il presidente della Provincia Carlo Bottani ha ribadito che «la Provincia è vicina a chi crea occupazione, perché la crescita economica deve camminare insieme alla coesione sociale». A chiudere i lavori, Gregorio Tito, consigliere del Consiglio di indirizzo e vigilanza Inps, ha invitato a guardare oltre i numeri: «L’Inps non è più solo l’istituto dei pensionati, ma il motore di un sistema di protezione sociale che vive del lavoro dei giovani». Nel suo intervento ha richiamato la necessità di un welfare moderno, fondato su competenze, ricerca e innovazione: «I dati dell’occupazione sono buoni, ma la qualità del lavoro resta una sfida aperta. Quasi la metà dei contratti è precaria, e questo indica che il modello produttivo italiano è arrivato a una soglia di saturazione». E ancora: «L’Inps deve diventare un modello di riferimento, un’azienda tecnologica e vicina alle persone, capace di offrire non solo prestazioni ma orientamento, ascolto e strumenti per il futuro».

Antonia Bersellini Baroni