MANTOVA – Una superficie in crescita rispetto all’anno scorso, una qualità particolarmente elevata, ma per il pomodoro la stagione ha preso una piega incerta, con cali delle rese anche significativi, nell’ordine del -25% e anche -30 per cento. “Il crollo produttivo ha riguardato le varietà precoci e ora anche quelle in fase di raccolta in queste settimane e non si limita alla sola provincia di Mantova, leader in Lombardia con 4.400 ettari dei circa 10.000 coltivati in regione, ma è diffuso in tutto l’areale del Nord Italia”, dichiara Fabio Perini, presidente di Coldiretti Castellucchio.
La ragione, prosegue Perini, “va individuata nel caldo torrido scatenato dall’anticiclone Pluto a fine giugno, che ha provocato diversi aborti florali, compromettendo l’allegagione e il corretto sviluppo della pianta, con i risultati che stiamo vedendo proprio nel corso della raccolta di questi giorni”.
Cifre alla mano, si parla di rese per ettaro che si aggirano sui 600 quintali contro i 900 quintali che sono considerati un buon livello produttivo.
L’allarme si estende, tuttavia, anche alle varietà tardive, che potrebbero per Coldiretti Mantova essere colpite dall’ondata di caldo che si sta abbattendo sulla Pianura Padana e che potrebbe durare per oltre una settimana, riversando i propri effetti sulle allegagioni. Per non parlare dei maggiori costi di produzione che temperature al di sopra della media impongono sul versante irrigazione.
Situazione analoga per la violenza del clima si sta verificando anche in Spagna e Portogallo, due diretti competitor dell’Italia in chiave produttiva, dice Perini.