La vendita della cartiera di Mantova è tra le principali strategie messe in atto dal Gruppo Pro-Gest per cercare di generare liquidità. E’ quanto emerso ieri durante l’incontro, tra segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Chimici, con il management del Gruppo cartario e del nuovo C.R.O. Angelo Ridolfi. “L’obiettivo principale – si legge in una nota unitaria diffusa oggi dai sindacati – era quello di fare chiarezza sulla situazione finanziaria del gruppo e sulle strategie future, nonché di rassicurare i lavoratori sul mantenimento dei livelli occupazionali.
La situazione finanziaria del Gruppo Pro-Gest, azienda veneta leader nel settore del cartone, ha destato crescenti preoccupazioni negli ultimi mesi. Il gruppo si trova attualmente in default su 450 milioni di bond, con mancati rimborsi di capitale e cedole su diverse emissioni. I primi nove mesi del 2023 si sono chiusi con una perdita di 20 milioni di euro e una posizione finanziaria netta di 550 milioni, in rapido aumento.
Questa critica situazione finanziaria ha spinto la famiglia Zago, proprietaria del Gruppo, ad avviare trattative con i creditori. Tuttavia, la complessità della situazione, caratterizzata da debiti significativi nei confronti delle banche, ha generato una crescente apprensione tra i lavoratori e le rappresentanze sindacali”.
“In questo contesto di incertezza, è avvenuto un cambio al vertice dell’azienda con la nomina del nuovo C.R.O. Angelo Ridolfi. Questo avvicendamento ha ulteriormente alimentato le preoccupazioni delle parti sociali, portando alla richiesta di un incontro urgente tra il management aziendale e le rappresentanze sindacali.
Durante la riunione, Ridolfi ha cercato di tranquillizzare le parti coinvolte, affermando che la situazione è sotto controllo nonostante le evidenti difficoltà. Ha confermato che gli obiettivi discussi nella precedente riunione del 27 marzo rimangono invariati, sebbene la loro realizzazione sia stata posticipata a settembre. Il focus principale resta il rilancio a medio termine del gruppo, con particolare attenzione alla dismissione degli asset non essenziali per il core business” continua la nota.
“Il C.R.O. ha illustrato le strategie in atto per generare liquidità, tra cui la cessione dello stabilimento di Mantova e la vendita di capannoni e immobili non strategici. Ha inoltre sottolineato che l’impegno di vendere il prodotto giacente nei magazzini per fare cassa è stato rispettato. Ridolfi ha rassicurato le OO.SS. che il segmento tissue non è a rischio e che queste mosse sono necessarie per risanare in parte il debito del gruppo.
Nonostante l’ottimismo mostrato da Ridolfi, che ha affermato che Pro-Gest è pronta a sfidare la concorrenza e sta investendo in progetti di primo livello, le segreterie nazionali hanno mantenuto un atteggiamento cauto. Hanno dichiarato che valuteranno nel tempo se le parole del C.R.O. si tradurranno in fatti concreti e hanno richiesto una interlocuzione più frequente con l’azienda per monitorare da vicino il processo di ristrutturazione. Le segreterie nazionali hanno inoltre avanzato la richiesta di allargare la platea dei partecipanti per l’incontro previsto a settembre quindi con la presenza di tutti i territori e la Rsu unitaria, quando si farà il punto della situazione. Questa richiesta riflette la volontà di mantenere un dialogo aperto e trasparente con tutte le parti interessate durante questo delicato processo di ristrutturazione. In conclusione, l’incontro ha rappresentato un importante passo nel dialogo tra l’azienda e i sindacati, ma è evidente che entrambe le parti mantengono una posizione di cauta attesa. La complessità della situazione finanziaria del Gruppo Pro-Gest e l’importanza delle decisioni che dovranno essere prese nei prossimi mesi rendono necessario un monitoraggio costante, aprire un tavolo permanente e una comunicazione trasparente tra tutte le parti coinvolte. Solo attraverso un impegno congiunto e una strategia ben definita sarà possibile affrontare le sfide attuali e garantire un futuro sostenibile per l’azienda e i suoi lavoratori” conclude la nota dei sindacati.