Suini, Ronconi (Anas): filiera in equilibrio, mercato e consumi positivi

MANTOVA – Notizie positive dal mondo della suinicoltura. “Il mercato sta dando risposte positive agli allevatori e, nel complesso, credo che i primi sei mesi del 2025 abbiano regalato soddisfazioni a tutta la filiera, grazie a uno scenario in equilibrio e a risposte delle mercuriali che possono essere definite vantaggiose tanto per i produttori quanto per i macellatori”.
Così Thomas Ronconi, allevatore di Marmirolo in quota Coldiretti e presidente dell’Associazione nazionale allevatori di suini (Anas), commenta l’attuale fase di mercato. Le ultime quotazioni alla Cun di Mantova, dopo il “non quotato” della settimana scorsa, hanno marcato una ripartenza a 1,95 euro al chilogrammo per i maiali da macello destinati al circuito tutelato.
“Oggi il mercato dei suini è vivace a causa di una scarsa disponibilità di prodotto – rileva Ronconi -. Mancano animali, a fronte di una domanda che in questa fase è positiva. Prevedo per i prossimi due mesi che le mercuriali dei suini da macello vivano un trend tendenzialmente rialzista”.
La filiera, per il presidente Anas, “è chiamata a gestire con grande equilibrio questo periodo”, in cui fra i segnali di fiducia si registra la ripresa dei consumi delle carni fresche suine e di alcune tipologie di salumi.

I DATI
I dati elaborati da Teseo.clal.it, infatti, evidenziano nel periodo gennaio-maggio 2025 un incremento dei consumi nel retail di prosciutto cotto (+1,4% tendenziale) e di prosciutto crudo Dop (+2%, con un aumento addirittura del 9% nel segmento a peso variabile). Nell’ultimo mese, in particolare, il prosciutto crudo Dop ha segnato una versa e propria riscossa, con incrementi delle vendite a peso imposto del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Confortanti anche i consumi di carne suina fresca: +6% le vendite nei primi cinque mesi dell’anno.
“Stiamo assistendo a una congiuntura favorevole, grazie a una concomitanza di più fattori: presenza turistica vivace, una primavera senza eccesso di piogge e un’estate con temperature sopra la media – afferma Ronconi -. Anche le modifiche apportate al disciplinare di produzione dei prosciutti di Parma e San Daniele hanno contribuito ad elevare ulteriormente la qualità dei prodotti, veri e propri simboli iconici della salumeria Dop italiana”.