MANTOVA – Le ultime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump mettono in allarme i produttori vitivinicoli lombardi.
Trump infatti, con un post su Truth ha contestato “l’odiosa tariffa del 50% sul whisky” annunciata ieri da Bruxelles, e ha immediatamente aggiunto che “se non verrà rimossa immediatamente, gli Stati Uniti ne porranno a breve una del 200% su tutti i vini, gli champagne e i prodotti alcolici che arrivano dalla Francia e dagli altri Paesi dell’Ue”.
“Confidiamo – spiega Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia – che l’ultima dichiarazione del presidente Trump sia una provocazione. Inutile dire che con questa tipologia di tariffe, i nostri produttori di vino perderebbero il partner commerciale numero uno al mondo. L’export italiano di vino verso gli USA vale, infatti, quasi 2 miliardi di euro ed è in crescita”.
“Restiamo convinti – prosegue Boselli – che innescare una guerra di dazi non serva a nessuno. L’Unione Europea, per evitare di azzerare l’export verso gli Stati Uniti, deve fare sistema ed agire in modo coeso privilegiando la negoziazione”.
I DATI
L’export totale di vini e spumanti lombardi nel periodo gennaio-settembre 2024 (dati Unioncamere Lombardia) ha toccato quota 226,9 milioni di euro. Di questi, più di 29 milioni di euro arrivano dall’export verso gli Stati Uniti (secondo mercato dopo la Germania), con un +10,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Limitandoci ai soli spumanti, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco per le bollicine lombarde, con 7,2 milioni di euro di valore (+31% rispetto al 2023), davanti a Germania e Giappone.