Superbonus, tre proposte dalla Fillea

Tre proposte per contrastare gli infortuni e le truffe e per riqualificare il settore delle costruzioni. Le avanza, con Adnkronos/Labitalia, Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, a poche ore dal possibile intervento del Governo sulla vicenda ‘bonus’ per l’edilizia. “La prima proposta che avanziamo -dice Genovesi- e che già vede d’accordo tutte le parti sociali del settore, sindacati ed imprese, è questa: occorre stabilire che per aver diritto agli incentivi, per i lavori edili, i committenti devono rivolgersi solo ad imprese che applichino i Ccnl edili. Questo contrasterebbe non solo la giungla contrattuale nei cantieri e relativo dumping, promuovendo il ccnl che per formazione specifica e obbligatoria, ruolo degli Rslt, funzione di consulenza degli enti bilaterali, organizzazione del lavoro garantisce la massima sicurezza ai lavoratori, ma permetterebbe all’Agenzia delle Entrate con un semplice click di verificare in tempo reale se l’impresa esiste, se ha un cantiere in quella specifica casa o condominio e quali dipendenti vi operano. Cioè se i cantieri per cui si chiede l’incentivo o si cede il credito sia o no cantieri fantasma”.

La seconda proposta avanzata da Genovesi riguarda il fatto che “le imprese per beneficiare dei bonus devono avere un minimo di qualità, fatta di certificazioni, di un’organizzazione del lavoro minima, di numero minimo di dipendenti, proporzionali agli importi e complessità dei lavori”. “La terza proposta infine -dettaglia Genovesi- è specifica per la questione ‘cessione dei crediti’. Noi chiediamo che siano identificati, con uno specifico Albo, vigilato dallo Stato (Banca di Italia o Mef), tutti i soggetti autorizzati alla cessione del credito di secondo livello e terzo livello, con asseverazione dei passaggi se necessario e comunque “neutralizzando” gli eventuali crediti sotto sequestro al fine di non penalizzare gli istituti di credito, Cdp e Poste che devono poter tornare presto ad essere agenti sul mercato, con tutte le nuove garanzie del caso”.

“Ora è evidente che truffe ci siano state e correttivi forti servono. Bene fa il Governo ad intervenire con puntualità e determinazione, ma non si può ‘buttare via il bambino con l’acqua sporca’. Anzi, dal nostro punto di vista, la discussione in materia di bonus e rilancio del settore potrebbe essere l’occasione per affrontare i diversi ‘colli di bottiglia’: a partire dai troppi infortuni sui cantieri alla mancanza di manodopera specializzata (la formazione presso le scuole edili dovrebbe essere incentivata), dal rispetto dei contratti nazionali di lavoro dell’edilizia alla qualificazione delle imprese, di cui tante, troppe nate in questi mesi come funghi solo per approfittare dei bonus. Spesso vere e proprie scatole vuote che definire aziende ce ne vuole” dice Genovesi, concludendo:“Il rilancio del settore delle costruzioni è un’operazione strategica per il Paese, per la sua competitività, per l’occupazione che crea lungo le diverse filiere (dalla produzione di materiali ai servizi connessi) e soprattutto perché rende le nostre città più sostenibili (la maggioranza del Co2 è prodotta dalle nostre case ed uffici), più sicure (siamo uno dei paesi più fragili, a rischio sismico ed idrogeologico), più sane (abbiamo visto quanto conti avere spazi consoni e salubri in epoca di smart working)”.