Dieci tonnellate di cotechino in pochi giorni, servite con pane fresco e bicchieri di lambrusco tra le bancarelle e le osterie del borgo: è il bilancio goloso di un Ferragosto tutto mantovano, quello della Fiera delle Grazie, che ogni anno trasforma il paese in un centro di fede, tradizione e sapori. La festa, tra le più antiche e sentite del territorio, si svolge come sempre all’ombra del Santuario della Beata Vergine delle Grazie e attira migliaia di visitatori da Mantova e dalle province vicine. Ma accanto al momento religioso, a colpire – e unire – tutti i partecipanti è anche un rito laico e gustoso: quello del cotechino d’agosto.
Una tradizione nata quasi per caso nel 1954, quando un oste, durante la Fiera, si trovò a corto di provviste e annunciò alla clientela affamata: “Ho finito tutto. Sono rimasti solo i cotechini, vi servo quelli”. All’epoca, l’idea di servire un piatto tipicamente invernale in pieno agosto sembrò bizzarra. Qualcuno rise, altri lo presero per matto. Ma il profumo si diffuse tra i vicoli, e così anche il gusto: “Come d’incanto, quelle fette morbide e calde diventarono tanti meravigliosi bocconi.” Da allora, il Cotechino di Grazie è diventato simbolo della Fiera, e oggi viene servito in quantità impressionanti, sempre secondo una ricetta precisa e leggera: “poco sale, poche droghe, poco grasso”. Il segreto della sua digeribilità e del suo successo anche nella calura estiva sta proprio nella semplicità degli ingredienti, regolati da un disciplinare che ne tutela la produzione.
A sancire la qualità di questo prodotto tipico c’è anche il riconoscimento della Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.), istituita dal Comune di Curtatone. Il marchio certifica la tipicità del cotechino e lo inserisce in un registro pubblico dedicato alle specialità locali, a garanzia di autenticità, origine e qualità. Attraverso la De.C.O. e una serie di iniziative di valorizzazione, l’amministrazione comunale punta a tutelare e promuovere le tradizioni agroalimentari del territorio, rendendole una risorsa economica, culturale e turistica per tutta la comunità.