Si alza il sipario sul Giro a Viadana. I campioni: “Gara aperta: sarà una festa di popolo”

SAN MATTEO D/C (VIADANA) – Mancano esattamente 44 giorni all’approdo della Corsa Rosa nel Mantovano e l’entusiasmo è già alle stelle. Stasera, all’Ecomuseo di San Matteo delle Chiaviche, si è alzato ufficialmente il sipario sulla 12ª tappa del Giro d’Italia 2025, che giovedì 22 maggio porterà i corridori da Modena a Viadana dopo 172 km, di cui ben 30 nel cuore del territorio Oglio Po, toccando anche il territorio di Sabbioneta.

Un vernissage di grande richiamo che ha visto la presenza di autentiche leggende del ciclismo. A fare gli onori di casa, con la sua consueta verve, il telecronista di Eurosport Luca Gregorio. E a rispondere alle sue domande volti noti che hanno scritto pagine indelebili della storia del Giro: Alessandro Ballan, trionfatore al Giro delle Fiandre e campione del mondo nel 2008, Bruno Reverberi, direttore sportivo di ben 40 edizioni del Giro, l’atleta paralimpico Andrea Devicenzi e l’intramontabile Francesco Moser, icona del ciclismo italiano, vincitore del Giro e di numerose classiche, Roberto Visentini, vincitore del Giro 1986 e a sorpresa anche il ct azzurro Marco Villa, recentemente nominato.

La serata è stata trasmessa in diretta streaming sui canali social del Comune di Viadana, ed è stata l’occasione per scoprire tutti i dettagli della tappa mantovana, dalla planimetria ai punti nevralgici del tracciato. Tramite il sito ufficiale giroditaliaviadana.it, è possibile esplorare l’intero percorso in modo interattivo.

UN TRACCIATO ADATTO AI VELOCISTI

Dal punto di vista tecnico, la Modena-Viadana è una delle frazioni più pianeggianti dell’edizione numero 108 del Giro. I primi chilometri si sviluppano in un circuito tra i Castelli Matildici, terreno potenzialmente favorevole a qualche fuga coraggiosa. Ma sarà la seconda parte del percorso a determinare l’andamento della gara: rettilinei ampi, assenza di salite e un tracciato perfetto per un finale ad alta velocità.

Gli ultimi chilometri si svolgeranno all’interno di un circuito che abbraccia Sabbioneta, Casalmaggiore e Viadana, con tratti tecnici ma privi di dislivelli. Il vento laterale potrebbe rappresentare un’incognita, generando ventagli e selezioni impreviste nel gruppo. Con ogni probabilità saranno le squadre degli sprinter – come Soudal-QuickStep, Alpecin-Deceuninck e Lotto Dstny – a prendere in mano le redini della corsa per lanciare le proprie punte di diamante verso la gloria. Ricordiamo che saranno due i mantovani ai nastri di partenza: Mirco Maestri della Polti-Visit Malta e Edoardo Affini Visma-Lease a Bike.

L’OGLIO PO PROTAGONISTA, UN ANNO DOPO CASTIGLIONE

Dopo la cronometro da Castiglione delle Stiviere dello scorso anno, il Mantovano torna protagonista del Giro con un arrivo che promette spettacolo e partecipazione di massa. La tappa sarà anche un’occasione straordinaria di promozione per il territorio dell’Oglio Po, pronto a mostrarsi al mondo con le sue bellezze storiche, artistiche e naturalistiche.

Con l’entusiasmo crescente e la macchina organizzativa a pieno regime, il conto alla rovescia può davvero iniziare. Appuntamento al 22 maggio: Viadana è pronta ad accogliere il Giro d’Italia con il calore delle grandi occasioni.

I CAMPIONI: “SARA’ UNA FESTA DI POPOLO”

Il primo ad aprire l’album dei ricordi è stato Alessandro Ballan: “Al giro ho corso solo una volta nel 2012, perché la mia preparazione era concentrata sulle classiche, infatti sono più famoso in Belgio che in Italia. Ma essere sulle strade di casa è sempre bellissimo. Fortunatamente – conclude con una battuta – ho vinto il mondiale e i tifosi italiani mi ricordano con affetto per quello”. Sui possibili scenari per la classifica generale: “Mancheranno Vingegaard e Pogacar ma ci sono tanti atleti forti come Roglic, probabilmente il favorito. Sugli italiani punterei su Antonio Tiberi”.

“Il Giro è una festa di popolo – dice Bruno Reverberi, decano dei direttori sportivi e patron della VF Group Bardiani Csf Faizané – non abbiamo il velocista, spero in una fuga per quanto concerne la mia squadra. Spero che sia un giro più equilibrato e combattuto, visto che non ci sarà Pogacar”.

“Con Pogacar si correva per il secondo posto, come quando c’era Merckx ai miei tempi – ricorda la leggenda del ciclismo tricolore Francesco Moser, primo nella corsa rosa 1984 -. Il ciclismo per me era di famiglia, visto che i miei fratelli Aldo ed Enzo avevano corso prima di me”. E ha raccontato l’ aneddoto di quando, nel 1986 vinse Roberto Visentini e lui arrivò terzo. “Baronchelli rimase staccato e si ritirò da secondo in classifica. Io così finii sul podio dietro Roberto e LeMond”

“Per me il giro è sempre stata la miglior corsa e l’obiettivo principale – ha raccontato Roberto Visentini – ho dato tanto a questo sport, ma molto ho ricevuto. Ero uno che andava bene a cronometro e per il resto mi difendevo”.

Il ct Marco Villa ha parlato ovviamente delle prospettive azzurre: “Ho sempre seguito il Giro con passione, ma mio padre mi portava alla sei giorni e lì è nato il mio amore per la pista. Ripartiremo da tanti giovani promettenti, ci credo e ci punto”.

BOTTANI: “GRAZIE ALLE AZIENDE CHE HANNO PERMESSO TUTTO QUESTO”. DARA: “GRANDE RITORNO TURISTICO E COMMERCIALE”

Durante i saluti istituzionali, il presidente della Provincia Carlo Bottani ha ringraziato le aziende e il comitato organizzatore della tappa, rappresentato tra gli altri dal presidente Massimo Pettenati e dal vice Silvano Melegari: “E’ grazie a loro che viviamo questi momenti, negli ultimi due anni siamo riusciti a fare cose impensabili”. Gli fa eco il vicesindaco di Castiglione e deputato Andrea Dara: “Sapere di essere visti in 200 paesi e da 750 milioni di persone è un biglietto da visita non indifferente. E’ stato un volano importante per il nostro turismo e l’economia”.