MANTOVA – Ottant’anni dopo, la Liberazione a Mantova è nel nome di Maria Zuccati, la ragazzina che aiutò a fuggire decine di soldati dalla caserme di via Cairoli, poi instancabile portavoce della libertà e simbolo di impegno civile, per la quale da stamattina nella Sala Consiliare del municipio di via Roma è aperta la camera ardente. A lei è stata dedicata la cerimonia che questa mattina si è svolta presso i giardini di viale Piave, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari, dell’Anpi mantovano, di alcune centinaia di cittadini.
Dopo gli onori ai Caduti, la deposizione e benedizione delle corone alla presenza del Prefetto Roberto Bolognesi e il momento di preghiera nel quale il vicario generale della Diocesi don Alberto Formigoni ha esortato le autorità e i cittadini “a costruire la libertà come bene comune”, ha preso la parola il Sindaco Mattia Palazzi. “Oggi l’emozione e il senso di gratitudine sono davvero più forti. Questa mattina alle 8 abbiamo accolto Maria Zuccati nella sala del Consiglio comunale, dove abbiamo allestito la camera ardente in suo onore. Nella sala del confronto e della democrazia della nostra città, dove Maria ha svolto una parte del suo cammino di donna impegnata nelle istituzioni e nella società. A lei dedichiamo questo 25 Aprile, simbolo di libertà e di democrazia, quella libertà che Maria da staffetta partigiana ha contribuito a donarci, quella democrazia alla quale ha dedicato tutta la sua vita. Guardiamo al futuro, alla nostra comunità, al mondo, con i suoi occhi grandi e vispi, con la sua inossidabile tenacia, con quel sorriso da eterna ragazza innamorata della libertà e della giustizia sociale. Abbiamo sempre più bisogno di esempi positivi: Maria lo è stata e continuerà a esserlo per questa comunità”.
Poi Palazzi ha ricordato la scomparsa di Papa Francesco: “oggi ci sentiamo tutti più soli. Non c’è in questo alcuna differenza tra credenti e non credenti. Chiunque creda negli ideali di tolleranza, giustizia, pace, fratellanza oggi sentono la mancanza di un riferimento universale, tanto umile quanto potente. Nella forza profetica delle sue encicliche, dei suoi atti troviamo il senso del cammino per l’umanità tutta: come il “Fratelli tutti”, in quel “nessuno si salva da solo”, “è tempo di abbattere muri, di disinnescare chiusure e nazionalismi”, e i pericoli della xenofobia. In queste parole troviamo il senso più profondo di questa bellissima parola: libertà. Una parola che oggi celebriamo grazie al sacrificio dei partigiani, ma che venga ad accompagnarsi a un’altra parola: responsabilità, che tutti noi dobbiamo avere, in primis chi rappresenta i cittadini e le istituzioni, perché il presente che viviamo segna indiscutibilmente nel mondo intero e anche nella nostra Europa guerre di invasione, come quella russa in Ucraina, decine e decine di migliaia di morti palestinesi, tra cui 15mila bambini a Gaza e un popolo ostaggio da una parte delle bombe israeliane e dall’altro dei terroristi di Hamas”.
Infine, l’appello del Sindaco a fare dell’antifascismo un movimento comune, al di là di ideologie e partiti: “quelle dei caduti non furono lacrime inutili, e dobbiamo averne piena consapevolezza, perché se furono avanguardie e partigiani quelli che affrontarono i combattimenti veri e proprio, non esito ad affermare che essi erano attorniati da un sentimento popolare di fierezza e di riscatto. Non si comprenderebbe altrimenti quello che avvenne dopo, il percorso finalmente libero di una democrazia che ha avuto tra le sue basi un precetto fondamentale: opporsi alla tirannia è giusto, perché corrisponde a rivendicare le vere radici a cui siamo per sempre legati”.
Anche il Presidente della Provincia Carlo Bottani ha portato un suo ricordo di Maria Zuccati: “ho avuto modo di apprezzarla tutte le volte che è venuta a Curtatone: vorrei sottolineare la sua tenacia, nelle cerimonie ma soprattutto nelle scuole, e l’attrattività delle sue parole”. Poi l’esortazione a mantenere il dono prezioso della pace: “c’è stato un tempo delle armi, quello dei partigiani e del valoroso esercito anglo-americano, ma c’è anche un tempo, ed è questo, in cui la politica deve fare la sua parte, senza se e senza ma. La diplomazia deve vincere, perché la pace deve essere raggiunta, che sia in Ucraina o in Palestina. Speriamo che i funerali del Santo Padre siano il luogo per ottenere questo”.
“Noi, Anpi provinciale – ha affermato la Presidente Paola Longari, che sul palco ha portato un mazzo di fiori rossi – dedichiamo questo 25 Aprile a un’indimenticabile testimone di un passato che Mantova non deve dimenticare: Maria Zuccati. Ci ha dato tanto, sia come persona, sia come instancabile attivista. Anche grazie a lei noi siamo qui e la nostra democrazia, seppur imperfetta, è qui. Fu prima assessora del consiglio provinciale e prima assessora del consiglio comunale, impegnata nell’Udi e nell’Anpi, di cui è e rimane presidente onoraria. Ciao Maria, bella ciao”.
Alla fine non c’è stato il canto corale di Bella Ciao, vista l’indicazione della sobrietà per i giorni di lutto per il Papa, ma in modo più informale rispetto agli scorsi anni, i microfoni hanno intonato la canzone con il pubblico ad applaudire e cantare.