25 aprile, la memoria dei fatti di Villa Gobio monito per il futuro

PIETOLE (BORGO VIRGILIO) E’ uno dei simboli delle atrocità del nazifascismo in provincia di Mantova: villa Gobio a Pietole di Borgo Virgilio che dall’estate del ’44 all’aprile del ’45, divenne la sede controspionaggio militare tedesco, il F.A.T. 374 (Front Aufklärung Truppe), dipendente dalle SS di Verona (gen. W. Harster). Qui vennero imprigionate, interrogate, torturate e in alcune casi uccise non solo persone fermate e sospettate di operare nella Resistenza mantovana, esponenti dei partiti antifascisti che operavano nella clandestinità, ma anche agenti italiani al servizio dell’Intelligence inglese di stanza a Bari, di aviatori anglo-americani paracadutati e atterrati in territorio mantovano.
Proprio qui, oggi pomeriggio l’Anpi provinciale Sandri e il Comune di Borgo Virgilio hanno celebrato il giorno della Liberazione (vedi: 25 aprile, Anpi e Comune di Borgo Virgilio lo ricordano a Villa Gobio, simbolo degli orrori nazisti)
Dopo l’intervento del sindaco Francesco Aporti e del presidente provinciale Anpi Luigi Benevelli, è stato lo storico mantovano Carlo Benfatti, curatore del libro “I prigionieri di villa Gobio” a spiegare quel che accadde nella storica dimora dove “al primo piano erano effettuati gli interrogatori accompagnati da pestaggi e sevizie; le urla dei torturati spesso erano coperte dal pianoforte e dal canto di una certa Marinetta, un’ausiliaria delle Brigate nere. I prigionieri erano poi accompagnati in celle ricavate nelle ali laterali della villa. Villa Gobio fu liberata dalla CXXI Brigata Garibaldi a ridosso del 25 aprile quando era già stata abbandonata dalla guarnigione tedesca”.
“Nel giardino della villa c’è un cippo presenta cinque scudi araldici con impressi  nomi di alcuni di coloro che pagarono con la vita la lotta contro la dittatura fascista e l’occupazione militare tedesca dopo l’8 settembre 1943. I nomi di questi Martiri del Secondo Risorgimento italiano sono inseriti in forme araldiche a sfondo bianco a significare un tributo civile dei più nobili alla rinascita democratica del nostro Paese”.

Ogni anno gli amministratori di Borgo Virgilio insieme alle associazioni combattentistiche e d’arma rendono omaggio a quei caduti e a chi in qualsiasi modo fu vittima della barbaria nazifascista. Lo stesso di quanto accaduto oggi con l’Anpi provinciale che ha ribadito il significato della celebrazione dell’anniversario della Liberazione quale momento di unità nazionale intorno ai valori e ai principi dell’antifascismo fondativi della Repubblica e della Costituzione.

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