PEGOGNAGA – «Mi riempie il cuore sentire esprimere il vostro amore per Massimeno», afferma di fronte alla folla che assiepa Sala Castello a Pegognaga Alessandra Binelli, vicesindaco del comune di 138 anime incastonato tra le Dolomiti trentine, dove la parrocchia laurenziana possiede due immobili e da cinquant’anni vi educa i figli della propria comunità, ai quali spesso si aggregano anche ragazzi di altri paesi, senza distinzione politica e nemmeno religiosa, secondo volere ed insegnamenti del fondatore della Casa di Vacanze, il venerato don Dante Lasagna. La presentazione del volume “La Casa di Massimeno – 50 anni di esperienze e di emozioni”, promosso dall’amministrazione comunale pegognaghese e dall’associazione Pro Massimeno Odv, è stata l’occasione per chi ha presenziato di rivivere e condividere momenti di gioia e crescita etico-sociale assecondata dalla frequenza della Casa sulle Alpi. «Don Dante si è preso delle critiche perché ammetteva anche ragazzi che non andavano in chiesa. Gran merito a don Dante e a tutti gli educatori che hanno seguito i suoi insegnamenti, perché così facendo sono stati trasmessi valori condivisi poi dall’intera comunità. E io, come padre lo posso confermare», ha affermato con convinzione il vicesindaco Antonio Lui, ampiamente applaudito. Soddisfatti il parroco don Flavio Savasi e il sindaco Matteo Zilocchi per la straordinaria partecipazione di pubblico all’incontro. Licia Giavazzi, presidente di Pro Massimeno, dopo aver illustrato caratteristiche e finalità del libro ha ricordato che l’associazione in 12 anni ha investito nella Casa di Vacanze 196mila euro. Hanno letto testimonianze riportate nel volume Elisa Luppi e Valeria Montanarini. Silvia Scarduelli, assessore alle politiche giovani ha proiettato momenti di vita dei ragazzi a Massimeno. Il pubblicista Attilio Pignata in fine ha definito la Casa di Vacanze strumento di pace.
Riccardo Lonardi
