MARCARIA – Quando mancano meno di due giorni al termine per la presentazione delle liste fissato per sabato a mezzogiorno, a Marcaria viene ufficializzato lo sfidante del sindaco uscente Carlo Alberto Malatesta.
Si tratta di Roberto Coppiardi, 68 anni, residente a Pilastro di Gabbiana, che già nel 2016 era stato tra i candidati al Consiglio Comunale nella lista civica di area di centro sinistra che vedeva come candidato sindaco Stefano Simonazzi.
E’ proprio quest’ultimo a spiegare che Coppiardi si è messo a disposizione ma ponendo una condizione: che il progetto di chi lo appoggia sia in continuità con quello di cinque anni fa e non a caso il nome della lista sarà “Marcaria 2021” esattamente come alle precedenti elezioni era “Marcaria 2016”.
Progetto nel solco di quello di cinque anni fa ma lista quasi del tutto rinnovata. E’ sempre Simonazzi, attuale leader dell’opposizione, a spiegare che “pochi candidati del 2016 saranno ancora in lista”.
“Sarà un gruppo che vedrà all’interno persone giovani a fianco di altre con più esperienza, e che rappresenterà tutte le componenti della comunità di Marcaria”.
Coppiardi prima della pensione lavorava come macchinista per le Ferrovie dello Stato. Il suo nome è molto conosciuto però per la sua attività all’interno del Csi, soprattutto per quanto riguarda la diffusione del gioco degli scacchi e anche dei giochi da strada.
Domanda d’obbligo per Simonazzi è se sarà lui il capolista. “Il mio nome è a disposizione per questo progetto ma sto riflettendo perchè non vorrei togliere un posto in Consiglio Comunale a qualcuno che potrebbe fare un’esperienza preziosa, anche perchè vogliamo impostare un progetto politico che ci veda pronti anche nel 2026” è la sua risposta.
Intanto, ufficializzata la candidatura di Coppiardi, a Marcaria gira voce che potrebbe anche esserci un terzo candidato. Sono ore febbrili dunque che potrebbero cambiare parecchio uno scenario che fino a ieri vedeva Carlo Alberto Malatesta come unico candidato e che in quel caso avrebbe avuto solo come problema quello di superare il quorum di elettori previsto in questi casi affinchè l’elezione sia ritenuta valida.